In questa sezione potrai trovare notizie di attualità del tennis e ultime dai campi di gioco in occasione dei principali tornei
IL GIOCATORE DELL’ANNO
Andy Murray è senza dubbio il giocatore dell’anno per la stagione 2017. Il britannico esordisce agli Australian Open, dove dopo i primi 4 turni superati senza alcun intoppo incontra Ferrer nei quarti perdendo un set. In semifinale se la vede con il serbo Raonic che supera solo dopo una lunga battaglia finita al quinto set. Infine in finale trova il numero 1 al mondo Nole Djokovic e anche questa volta Novak ha la meglio in tre set secchi. Il serbo si dimostra cosi ancora di un livello superiore allo scozzese.
La stagione sul cemento inizia sul cemento americano ad Indian Wells, ma dopo la vittoria su Marcel Granollers, Andy viene sconfitto da Federico Delbonis in tre set, nonostante il vantaggio per 4-1 nel terzo.A Miami la musica non cambia uscendo sempre al terzo turno ad opera del bulgaro Grigor Dimitrov. L’avventura americana si conclude quindi non nel miglior modo possibile per lo scozzese che appare un po' appannato.
Dall’America si vola in Europa, più precisamente nel Principato dove tradizionalmente Andy non ha mai ottenuto grandi risultati.Al Monte-Carlo Masters il britannico batte in tre set Pierre-Hugues Herbert e nel terzo turno (ricordiamo che le teste di serie saltano il primo) recupera da un set e un break sotto contro Benoît Paire in una partita per cuori forti, andando svariate volte ad un passo dal perderla.Nei quarti sconfigge, come era accaduto Melbourne, Raonic, ma perde da Rafael Nadal (9 volte vincitore nel Principato) in semifinale.
Al Madrid Open Murray è chiamato a difendere il titolo conquistato l’anno precedente e dopo aver sconfitto Radek Štěpánek, Gilles Simon e Tomáš Berdych, trova ancora Nadal in semifinale. Questa volta si prende la sua rivincita e riesce ad averne la meglio in 2 set. Affronta così ancora una volta in finale Djokovic capitolando in tre set, sconfitta che gli costa caro con la perdita del 2° posto nella classifica mondiale.
Seconda posizione nel ranking che il britannico però non si lascia scappare per molto, riconquistandola già una settimana piu tardi agli Internazionali d’Italia dove elimina Mikhail Kukushkin, Jérémy Chardy, David Goffin[24] e Lucas Pouille, tutti in due set. Approda così alla finale, ancora contro Nole e questa volta finalmente riesce nell’impresa, imponendosi per due set a zero
Dopo la magica settimana romana arriva il momento del secondo slam stagionale: il Roland Garros. Murray recupera due set contro Radek Stepanek al primo turno. Anche nel secondo soffre tantissimo ed è costretto al quinto set per avere la meglio della wild card francese Mathias Bourgue. Gli bastano invece solo 3 set nel terzo e quarto turno per avere la meglio rispettivamente di Ivo Karlovic e John Isner, prima di battere Richard Gasquet in quattro set per raggiungere la sua quarta semifinale a Parigi dove sconfigge il campione in carica Stanislas Wawrinka. Andy conquista cosi per la prima volta, la finale al Roland Garros, divenendo cosi anche il decimo uomo nell’era Open ad aver raggiunto tutte e quattro le finali Slam almeno una volta in carriera. In finale affronta nuovamente Djokovic, portando a casa un primo set illusorio prima di cedere in quattro set
Dopo il Roland Garros Murray annuncia Ivan Lendl come suo nuovo coach dopo aver collaborato con lui già nel biennio 2012-2014.
La stagione sul verde parte col botto.Agli Aegon Championships conferma infatti di essere a suo agio su questa superficie vincendo il suo quinto titolo (il primo in assoluto) al Queen’s Club battendo in finale ancora Raonic in tre set.
Arriva cosi il momento del torneo piu importante e prestigioso del mondo. Ai Championships elimina facilmente in tre set Liam Broady, Lu Yen-Hsun, John Millman e Nick Kyrgios, e raggiunge il nono quarto di finale consecutivo a Londra dove ha la meglio di Jo-Wilfried Tsonga in cinque set, per approdare così, in semifinale per la settima volta. Qui supera Tomas Berdych in tre set, ottenendo la sua terza finale Slam del 2016 e undicesima stagionale, più di ogni altro giocatore britannico. Per la prima volta in una finale Slam, Andy non si trova dall’altra parte della rete né Djokovic né Federer, ma Milos Raonic, che aveva battuto Federer in semifinale, mentre Djokovic aveva perso in precedenza per opera di Sam Querrey. Lo scozzese conquista il titolo in tre set, vincendo così il suo terzo titolo del Grande Slam e il secondo a Wimbledon.
Dopo la grande vittoria all “All England Club” è il momento dei giochi olimpici.
Ai Giochi Olimpici di Rio Murray batte Viktor Troicki, Juan Mónaco, Fabio Fognini, Steve Johnson e Kei Nishikori per raggiungere la sua sesta finale consecutiva. In finale batte un rientrante ed eroico Juan Martin Del Potro in quattro set per ottenere la sua seconda medaglia d’oro alle Olimpiadi in singolo divenendo cosi il primo uomo a vincere due medaglie d’oro in questa disciplina dopo Londrea 2012.
Lo scozzese è in stato di grazia e lo dimostra anche al Cincinnati Masters dove conferma di essere il giocatore del momento battendo Juan Monaco, Kevin Anderson e Bernard Tomic. Sulla sua strada trova ancora una volta Milos Raonic vincendo in due set per approdare così in finale per la terza volta, dove contro pronostico perde da Marin Cilic. Nonostante la sconfitta il britannico realizza con questo torneo la sua miglior striscia vincente in carriera.
Agli US Open Andy ha la possibilità di raggiungere quattro finali Slam nell’arco della stessa stagione a. Batte Lukas Rosol, Marcel Granollers, Paolo Lorenzi (in quattro set) e Grigor Dimitrov raggiungendo così i quarti di finale, dove affronta Kei Nishikori. Pur vincendo il primo set con facilità, e conducendo due set ad uno, non riesce a portare a casa il match, vinto da Nishikori in cinque set.
Al China Open lo scozzese non si fa pregare e approfitta dell’ assenza di Djokovic, ritiratosi, battendo Andreas Seppi, Andrey Kusnetsov, Kyle Edmund e David Ferrer e Grigor Dimitrov in finale.
Continua cosi il suo straordinario momento di forma che vince il torneo Shanghai Masters per la terza volta in carriera e senza perdere un set. Dopo aver sconfitto Steve Johnson, Lucas Pouille, David Goffin e Gilles Simon, affronta Roberto Bautista Agut In finale. Dopo un primo set combattuto, Andy sale in cattedra nel secondo set e chiude facilmente il match.
Al Vienna Open sconfigge Martin Klizan e Gilles Simon nei primi due turni, John Isner nei quarti e grazie ad un walkover a causa del ritiro di Ferrer per infortunio, approda alla finale dove ha la meglio di Jo-Wilfried Tsonga, per il suo terzo titolo consecutivo, portando così a sette, il proprio bottino nel 2016.
A Parigi Bercy con l’uscita di Djokovic nei quarti di finale, Murray ha la prima chance di diventare numero 1 del mondo per la prima volta in carriera raggiungendo la finale. Nel suo primo match Murray ha la meglio su un sempre combattivo Fernando Verdasco in tre set. Batte poi Lucas Pouille (in due set) per la terza volta nel 2016 e Tomas Berdych in due partite nei quarti, nonostante cinque set point di fila nel primo tie-break. Benificia infine di un walkover in finale, per gentile concessione di Milos Raonic che si ritira. E’ la 5a finale consecutiva in un Master 1000 di Andy che si aggiudica cosi per la la prima volta in carriera il secondo torneo di Parigi battendo John Isner 6-3 6-7 (4) 6-4 per la sua 19 ° vittoria consecutiva.
Arriva quindi il moneto delle finals dove Il britannico è inserito nello stesso gruppo di Marin Cilic, Kei Nishikori e Stan Wawrinka. Vince in due set contro Cilic e Wawrinka, ed in tre con Nishikori. In semifinale Murray sconfigge Milos Raonic per la sesta volta nel 2016 battendo il record di durata di un match con 3 ore e 38 minuti da quando il Torneo viene giocato nella O2 arena di Londra.
In finale affronta il quattro volte campione uscente Novak Djokovic, battendolo ancora una volta in due set.Per Andy è la prima vittoria alle ATP World Tour Finals, il suo nono titolo del 2016, e la sua 24a vittoria consecutiva. Numeri che la dicono tutta sulla stagione dello scozzese.
La stagione 2016 è stata straordinaria per Murray, com 9 titoli vinti e 13 finali di cui 3 in uno Slam e giocando complessivaente 17 tornei ), tra cui la sua seconda corona di Wimbledon e seconda medaglia d’oro olimpica nel singolare. Riesce inoltre nell’impresa di essere il primo uomo tennista in assoluto a vincere titoli in singolare un grande slam, alle Olimpiadi, in un Masters 1000, alle ATP World Tour Finals in una sola stagione. Il 7 novembre è diventato il primo giocatore britannico a diventare n.1 mondo in singolare dall’inizio dell’era Open nel 1973. A 29 anni, 5 mesi e 23 giorni Andy è il più vecchio tennista a raggiungere questo traguardo per la prima volta.. Questo dimostra la sua enorme crescita e maturazione soprattutto nella seconda parte della stagione e siamo sicuri che nei prossimi 2/3 anni assisteremo a grandi duelli ed epiche battaglie tra Andy e Nole. Almeno come appasionati di questo sport ce lo auguriamo. Onore al numero 1 del mondo Andy Murray
Il racconto di questo 2016 tennistico, inizia con la disamina della peggior partita dell’anno: la finale di Wimbledon. Certo... guardando qualche primo turno dei tornei ATP 250 ci è capitato di vedere match di bassa qualità. La nostra scelta, quindi, è ricaduta su quello che ha più deluso in relazione alle aspettative.
Dicembre è sempre stato per il tennis un mese di bilanci. Finita la stagione ufficiale rimangono in campo le sole esibizioni. Il tennis che conta, ovviamente, non ha nulla a che vedere con queste ultime perché il nostro sport passa attraverso eventi classici come le prove dello Slam, i tornei del circuito ATP e WTA, la Coppa Davis e la Fed Cup. Inoltre questo 2016 ha avuto un gioiello in più da aggiungere a tutti gli altri: il torneo Olimpico di Rio de Janeiro.
Non sarà stata la miglior finale possibile e forse nemmeno la più bella, ma sicuramente le emozioni non sono mancate a Zagabria rendendo questa finale una delle più avvincenti e imprevedibili degli ultimi anni.
Già a partire dal primo match si è avvertita una sensazione di instabilità, di “tutto può succedere ma anche il contrario di tutto”. Perché Cilic dopo 2 Set sembrava aver già vinto (tenete l’icona aperta, ci si ritornerà...) salvo scomparire dal campo per un paio d’ore circa permettendo ad un Delbonis, fino a quel momento frastornato e incapace di opporre la minima resistenza su una superficie che sembrava per lui ingiocabile, di recuperare e andare sul 2 a 2. La logica dello Sport vorrebbe l’inerzia tutta a favore dell’argentino, di chi recupera, ed invece si ritorna al copione di inizio set. Cilic serve ottimamente e l’argentino fatica a vincere anche quei pochi scambi lunghi. Dopo il primo singolo 1-0 Croazia.