Dicembre è sempre stato per il tennis un mese di bilanci. Finita la stagione ufficiale rimangono in campo le sole esibizioni. Il tennis che conta, ovviamente, non ha nulla a che vedere con queste ultime perché il nostro sport passa attraverso eventi classici come le prove dello Slam, i tornei del circuito ATP e WTA, la Coppa Davis e la Fed Cup. Inoltre questo 2016 ha avuto un gioiello in più da aggiungere a tutti gli altri: il torneo Olimpico di Rio de Janeiro.
Gli eventi, i protagonisti, le partite e più in generale gli accadimenti che hanno caratterizzato, nel bene e nel male, l’andamento annuale sono diversi, ma quelli che hanno assunto un peso sensibile sono essenzialmente quelli che riguardano i momenti rilevanti di un torneo. In altre parole dove si vince o si perde un titolo che può fare la vera differenza nella carriera di un tennista.
Per queste ragioni gli aspetti a cui si riferisce la classifica che andrò di seguito a stilare tiene conto, in via quasi esclusiva, delle finali. Le altre partite prima dell’epilogo finale fungono da contorno, e solo laddove vi fosse un equilibrio tra due scelte assumerebbero quindi la funzione di spostare l’ago della bilancia sull’elezione.
L’elenco che farà seguito è in pratica una sorta di pagella. La stessa non prevede approfondimenti, né illustrazioni particolari sul perché delle scelte compiute, perché alcune di queste verranno successivamente analizzate singolarmente durante questo mese di dicembre.
IL MEGLIO
- L’evento dell’anno è stato certamente il torneo Olimpico, dove senza punti e soldi in palio come da consuetudine abbiamo assistito a partite e colpi di scena epici, sia in campo maschile che femminile
- Il giocatore dell’anno è stato Andy Murray finalmente sulla vetta del mondo. In Gran Bretagna mancava dai tempi di Fred Perry, dagli anni trenta
- La giocatrice dell’anno è stata la tedesca Angelique Kerber. Nessuno qualche anno fa avrebbe mai lontanamente pensato che Angelique un giorno avrebbe indossato la corona di Serena Williams
- La partita dell’anno, a mio parere, è stata la finale femminile olimpica tra Monica Puig e Angelique Kerber con la vittoria storica quanto inattesa della portoricana Puig
- Il ritorno dell’anno è da considerare quello dell’argentino Juan Martin del Potro, neo campione di Davis. Il tennis della prossimo anno, nell’attesa dei rientri di Federer e Nadal, avrà senz’altro un nuovo protagonista col quale fare i conti al vertice
IL PEGGIO
- L’evento peggiore dell’anno è senza ombra di dubbio l’Intenational Premier Tennis League, conosciuto come IPTL; le esibizioni a squadre che vanno in onda in Asia in questo periodo dell’anno. Tuttavia, pur citandone l’esistenza, non posso contemplarla neanche nella classifica del “peggio” e questo a causa di eccesso di volgarità, rispetto all’arte del tennis. Pertanto, mi vedo costretto a cambiare tiro il quale mi porta inesorabilmente al cospetto del calendario del tennis internazionale. Questo perché penso che nell’attuale sistema non sia accettabile che in soli cinque mesi, tra metà aprile e settembre, si giochino tre Slam su quattro e cinque Master 1000 su nove
- Il giocatore dell’anno è per me nel bene e nel male, e in questo caso nel male, l’australiano Nick Kyrgios. Se guardiamo al suo potenziale c’è da rimanere sbigottiti della tempesta nel cervello che spesso attraversa la mente di questo giovane canguro
- La peggior tennista dell’anno, considerato il suo potenziale, è la ventiduenne canadese Eugenie Bouchard, già quinta del mondo e oggi numero 46. Eugenie dovrebbe decidersi tra una carriera nella moda o nel tennis
- La peggior partita dell’anno è stata probabilmente la finale di Wimbledon. Caratterizzata dai continui errori del canadese Raonic non poteva certo sfuggire a una volpe come Murray che pareva aver già il titolo in tasca fin dal palleggio di riscaldamento.
- La diciannovenne svizzera Belinda Bencic, già numero sette mondiale oggi sparita dalle prime quaranta posizioni della classifica, era attesa alla consacrazione. Mi chiedo se abbia finalmente superato i guai fisici e sia pronta al rientro al top. Oppure c’è altro, magari è già ricca e soddisfatta così?
Infine, tenevo a ribadire che l’obiettivo di queste righe, un gioco a cui potevano aggiungersi molti altri elementi, non ha certo la pretesa di spiegare in poche parole l’universo del tennis targato 2016. Ma bensì quello di fornire agli amici lettori un semplice, leggero e divertente strumento di riflessione, prima dell’arrivo dell’imminente 2017. Buon tennis a tutti.