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Potremmo intitolare il secondo capitolo del torneo di Indian Wells “il tonfo delle teste di serie”. L’evento che si disputa nella Coachella Valley risulta difficile da digerire per i grandi nomi presenti in tabellone.
Questo trend è più evidente fra le donne che fra gli uomini, i quali sembrano adattarsi più velocemente alle condizioni climatiche del deserto californiano. Caldo e vento sono i due principali attori sui campi in cemento del BNP Paribas Open.
Illuminato dal meraviglioso sole della California prende finalmente il via il torneo di Indian Wells, primo Master 1000 della stagione.
Primi turni spalmati su due giorni sia per quanto riguarda gli uomini che per le donne, con quest’ultime impegnate con 24 ore di anticipo rispetto ai colleghi ATP; e proprio dalle atlete in gonnellina vogliamo partire, focalizzando l’attenzione sulla nostra Camila Giorgi, protagonista di una più che convincente vittoria ottenuta ai danni della tennista numero 63 del mondo Julia Georges.
L’italo-argentina è certamente uno dei profili più interessanti del panorama tennistico italiano; esplosività atletica, la sua, che poco ha da invidiare a quella di qualsiasi altra tennista del pianeta
Il torneo di Indian Wells rappresenta, secondo tutti gli addetti ai lavori, il maggior evento individuale del circuito mondiale, ad eccezione dei quattro appuntamenti del Grande Slam e forma, con il successivo torneo di Miami, la terribile doppietta delle competizioni sul cemento americano nel mese di marzo. All’interno del circuito mondiale, il torneo californiano rappresenta il fiore all’occhiello nell’alveo dei tornei Master 1000 essendo stato votato dai giocatori ATP per due anni consecutivi, 2014 e 2015, quale Tournament of the Year.
Fin dal suo primo vagito la Coppa Davis ha fatto intravedere il suo colossale potenziale. Nel 1900 alla prima contesa parteciparono solo USA e Gran Bretagna e poco dopo, nel 1905, si aggiunsero anche Francia, Australia e Belgio. Già nel 1920 si diceva che nelle relazioni internazionali un incontro di Davis era più efficace di una lettera della Casa Bianca. Pertanto il potenziale della manifestazione, intravisto in origine, si manifestò rendendosi ovvio a chiunque in tutta la sua folgorante magnificenza.