Nel tabellone femminile, per l’ennesima volta, domina l’incertezza. Come anticipato, la dominatrice dell’ultima – perlomeno – decade, Serena Williams non si sente ancora pronta per scendere in campo in un contesto altamente esigente in termini atletici e, soprattutto, mentali dopo il lungo stop dovuto alla maternità: di Serena se ne riparlerà, forse, nei tornei americani sul cemento primaverile.
Senza Miss 23 Slam, il main draw è guidato dalla testa di serie numero 1 Simona Halep, attuale detentrice anche della vetta nella classifica WTA, e dalla numero 2 Karoline Wozniacki, ritornata alla ribalta negli ultimi tempi dopo un periodo che definire buio pare eufemistico: pensate che non si era spinta così in alto nel ranking da quando, nel gennaio del 2012, occupava il primo posto in classifica: bentornata Karoline!
Sicuramente, l’Australian Open edizione 2018 non sarà scevro di motivi d’interesse: Halep riuscirà finalmente ad agguantare il primo, fatidico Slam? Il 2018 sarà l’anno della rinascita della Kerber? Il declino delle varie Radwanska e Kvitova è senza ritorno? Keys e Stephens sapranno riconfermarsi dopo i fasti - e probabilmente i bagordi – dello US Open 2017? Detto ciò, non nascondiamo la polvere sotto il tappeto: per l’ennesima volta, gli occhi di tutti saranno puntati su di lei, la siberiana dagli occhi di ghiaccio, quella Maria Sharapova che, proprio qui, nel 2016 fu trovata positivo all’ormai famosissimo Meldonium; insomma, Masha tornerà quella di prima? Forse l’open australiano sarà in grado di orientare la risposta a tale quesito.
L’interesse verso il torneo femminile sarà riversato, per ovvie ragioni, nella parte alta del tabellone, la sezione più ricca di talento – un termine quantomeno desueto se accompagnato al tennis rosa –. Addirittura il primo ottavo di finale potrebbe essere un’affascinante e prematuro Halep – Kvitova; la rumena, però, detiene i favori del pronostico non solo dell’incontro ma del torneo intero: la recente vittoria di Shenzen non ha fatto che acuire la sensazione che per la Halep l’Australian Open si prefiguri veramente come l’appuntamento con la storia, la sua e del tennis rumeno che ancora ricorda con malcelati sospiri le vittorie – poche – di un talento, - quelli sì che era un talento – come Ilie Nastase.
Embed from Getty ImagesUn altro ottavo interessante, almeno sulla carta, opporrebbe Johanna Konta e Karolina Pliskova, anche se la britannica ha denotato qualche acciacco fisica nella recente campagna in terra Down-Under.
Il piatto forte del torneo è sicuramente il terzo ottavo della parte alta del tabellone: Muguruza, Radwanska, Kerber e Sharapova si contenderanno, infatti l’accesso ad un quarto di finale decisamente incerto; i classici scherzetti delle urne che mettono nel medesimo spot 3 ex numero 1 al mondo e una ex numero 2 (Radwanska): ci sarà da divertirsi (o almeno lo speriamo). La parte alta si conclude con un non mirabolante ottavo, almeno se non siete dei simpatizzanti transalpini, tra una giocatrice in caduta libera dopo il Roaland Garros, Kristina Mladenovic, e Caroline Garcia; più che probabile un possibile inserimento di una tra Mchale e, soprattutto, Madison Keys.
Embed from Getty ImagesLa parte bassa si apre con il primo turno decisamente più interessante dell’intero draw: una Belinda Bencic che, pur essendo classe ’97 sembra aver già vissuto almeno due vite tennistiche (la stagione della promessa e quella della crisi) ed una Venus Williams che, in quanto a vite tennistiche ha già ampiamento scollinato in doppia cifra: Venere, tuttavia, nel 2018 pare avere ancora voglia di mettersi alla prova e di misurarsi con giocatrici che, come nel caso della Bencic hanno praticamente una ventina di anni in meno: chi l’avrebbe mai detto solo qualche anno fa quando l’americana frequentava più saloni di moda che campi di tennis? Complimenti Venus!
A onor del vero, non c’è molto altro d’interessante nella rimanente parte bassa; i rimanenti ottavi di finale, infatti, sono tutti avvolti nella nebbia dell’incertezza: solo Svitolina e Wozniacki sembrano avere una marcia in più rispetto alle pretendenti: per tutte le altre ci sarà un’agguerrita caccia ad ottenere un risultato rimarchevole. Infine, peccato per il malaugurato sorteggio che oppone Francesca Schiavone a Jelena Ostapenko: vero è che, in cattiva giornata, la giovane vincitrice del Roland Garros può anche non tirare una palla dentro le righe del campo: non si sa mai…
L’ultima parola la spendiamo per una simil Ostapenkpo, ovvero Camila Giorgi; la maceratese-argentina è, sinceramente, l’unica speranza nel buio del tennis femminile di casa nostra: il sorteggio è stato clemente, e non è da escludere un suo approdo agli ottavi di finale contro la Halep: l’inizio di stagione è certamente positivo ma anche per lei vale ciò che è stato detto per la Ostapenko: in cattiva giornata…
Embed from Getty ImagesPronostico: Halep – Konta Sharapova – Keys Bencic – Svitolina Ostapenko - Wozniacki