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“L’incertezza è la condizione perfetta per incitare l’uomo a scoprire le proprie possibilità” .[Erich Fromm]

Da anni, probabilmente almeno un decennio, mai edizione di uno Slam è stata più incerta ed aperta ai più disparati scenari come quella che ci attende a Parigi. Già, perché questo Roland Garros 2017 si prospetta il più difficile, imprevedibile e quindi stimolante da prevedere. E proprio per questo dovrebbe, e ci auguriamo che lo faccia, spronare tutti i partecipanti ad innalzarsi verso il campione che ognuno ha dentro di sé, aspirando al massimo possibile, al sogno, alla vittoria. Risultati dei tornei preparatori, condizioni psico-fisiche, assenze, cambiamenti personali o professionali hanno portato a questa incertezza, tanto in campo maschile quanto in quello femminile rendendo impossibile, per lo meno a me, prevedere con buon margine di errore favoriti e sviluppi.

Proviamo comunque ad analizzare qualche aspetto per comprendere meglio questa incertezza.

Innanzitutto è doveroso parlare di chi mancherà, nientemeno che i due vincitori dell’ultimo Slam disputato: Roger Federer e Serena Williams, king & queen di questo sport del terzo millennio. Roger ha saggiamente deciso di evitare la stagione sul rosso, la più logorante fisicamente e la meno adatta al suo gioco, soprattutto nella versione 2 o 3 o 4.0, preparandosi all’Appuntamento, Wimbledon. Serena è agli sgoccioli della sua gravidanza e le auguriamo il massimo della felicità. Ovvio che queste due assenze pesino molto all’interno dei due tabelloni, soprattutto in quello femminile visto che Roger ha vinto in una sola edizione. Il vuoto lasciato da entrambi è in ogni caso stimolo per tutti, una piccola o grande percentuale di vittoria che rimane lì, pronta a ricadere sulla racchetta di qualcuno. 

I risultati. In campo maschile, fino a dieci giorni fa, non avremmo avuto il minimo dubbio ad indicare in Rafa Nadal l’indiscusso favorito del torneo (e sia ben chiaro lo rimane);le vittorie di MonteCarlo, Barcellona e Madrid, oltre che al pedigree che lo accompagna sulla terra rossa, avevano fatto scendere la quota della “decima” ad un valore irrisorio. La sconfitta, per altro abbastanza netta con Thiem nei quarti di finale di Roma, ha invece lanciato qualche segnale di speranza ai i suoi avversari che hanno intravisto una piccola luce. Va detto che altre volte Nadal ha perso a Roma per poi dominare a Parigi, ma in molte delle sconfitte precedenti erano subentrati piccoli problemi fisici o situazioni particolari. Quest’anno invece è sembrata una sconfitta “tennistica” tenendo comunque in considerazione la fatica fatta per vincere tutte queste partite da parte di un over trentenne. Lo stesso Thiem è uno dei giocatori più in forma con le finali di Madrid e Barcellona e la semi a Roma dove ha perso da Djokovic. In questa stagione rossa ha dato l’impressione di un ulteriore miglioramento soprattutto dal punto di vista della personalità mentre strategicamente la scelta di colpire molto forte da lontano si è di colpo rivelata un boomerang contro il serbo Nole. Vedremo se saprà mettere in pratica uno dei 10 comandamenti per giocare meglio a tennis guadagnando campo quando si trova in vantaggio nello scambio. Come detto, a Roma, l’austriaco ha preso una sonora lezione da Djokovic. Il serbo finora non ha ancora vinto un torneo sulla terra raggiungendo una finale a Roma e la semi a Madrid. Il suo gioco non è certo brillante ma non possiamo escluderlo dai papabili vincitori anche solo per essere il campione in carica. Torneremo comunque su di lui tra qualche riga…   I risultati migliori li ha però raggiunti Alexander Zverev; il predestinato sembra aver raggiunto quella maturità che contraddistingue i campioni vincendo le partite sia da favorito che da sfavorito, selezionando di volta in volta le sue armi migliori nel momento del bisogno. Il servizio in particolare non lo ha mai tradito nei momenti chiave dei match risolvendo molte situazioni che avrebbero potuto essere complicate. Come potete leggere nei nostri pezzi in analisi, saper estrarre i dalle proprie qualità migliori punti importanti quando serve, è sintomo di intelligenza e maestria. Per lui vittorie a Monaco di Baviera, Roma e quarti di finale a Madrid.

Altri protagonisti della stagione sulla terra battuta europea sono stati Cilic e Raonic seppur in tornei di grado inferiore rispetto ai sopracitati. Il croato ha all’attivo due quarti di finale a Roma e MonteCarlo oltre alla vittoria nel torneo di Istanbul. Proprio a Istanbul ha sconfitto in finale il canadese Raonic. Raonic oltre alla finale turca ha raggiunto i quarti a Roma e si trova in semifinale al torneo di Lione. Non sta certamente attraversando la sua stagione migliore, ma sembra essere in leggero miglioramento nonostante la terra rimanga per lui un po’ indigesta. Buoni risultati sono stati raggiunti anche da Ramos-Vinolas, Cuevas, Pouille, Goffin, Coric e Chung ma per loro si tratta di sperare nella seconda settimana, non certo nella vittoria. Le delusioni di questi due mesi preparatori al Roland Garros sono senza dubbio 3: il numero 1 al mondo Murray, il vincitore del 2015 Wawrinka ed il giapponese Nishikori. Nessuno dei tre si può considerare uno specialista del mattone trito, ma certo era lecito e doveroso aspettarsi molto di più. Murray non è andato oltre la semifinale di Barcellona senza mai raggiungere nemmeno i quarti nei Master 1000. Difficile attendersi un’improvvisa inversione di tendenza, ma a volte la capacità dei grandi giocatori è proprio quella di fare on/off in poco tempo trovando adattamenti e soluzioni inaspettati fino a quel momento. Lo svizzero Wawrinka ha attraversato una delle sue fasi relax vincendo 2 sole partite tra Montecarlo, Madrid e Roma. Proprio questi pessimi risultati lo hanno costretto a chiedere una Wild Card a Ginevra, torneo nel quale sta giocando la semifinale. Stan è probabilmente il re della discontinuità al massimo livello (vittorie Slam Vs sconfitta al primo turno da uno Struff qualunque…) e questa aria di incertezza potrebbe spingerlo oltre il limite attuale. Anche il giapponese Nishikori ha deluso parecchio con un solo quarto di finale a Madrid e l’attuale semi a Ginevra che lo vedrà impegnato nel pomeriggio.

In campo femminile, l’unica a vincere più di un torneo sulla terra è stata la Svitolina con i successi di Roma e Istanbul.  In questo 2017 sta giocando bene e con buona continuità, ma non sembra ancora in grado di aver lo Status di vincitrice Slam. Al contrario di Simona Halep vincitrice a Madrid e in evidente miglioramento atletico e tecnico. Sembrerebbe lei la donna da battere ma se negli uomini un po’ di incertezza c’è, nelle donne è assolutamente sovrana. La vincitrice del 2016 Muguruza non ha raggiunto nemmeno una finale, la numero 1 Kerber sta attraversando una crisi che sembra senza fine e la numero 2 Pliskova, pur avendo fisico e colpi da dominatrice non riesce a vincere molte partite; che il saper selezionare ed il saper muoversi contino di più dei semplici colpi e corpi...?  Come se non bastasse una schiera di giocatrici di seconda fascia si sta imponendo agli occhi degli addetti ai lavori con vittorie nei vari tornei: Siegemund, Barthel, Pavlyuchenkova hanno vinto tornei prestigiosi come Stoccarda, Praga e Rabat dimostrando che in questo preciso momento, in campo femminile, ogni sorpresa, anche clamorosa, può essere dietro l’angolo.

Questo Roland Garros sarà il primo torneo che vedrà sbocciare il connubio professionale tra Djokovic e Andre Agassi. Una notizia inaspettata e controversa. Senza voler entrare nel merito, i cambiamenti portano sempre incertezza, come se non bastasse già quella che c’è e quindi la performance di Nole è tutta da scoprire. 

Anche in casa Italia c’è stato un forte cambiamento, non professionale ma personale; Fabio Fognini giocherà il suo primo torneo da papà: chissà che la felicità e serenità che solo la nascita di un figlio possono portare, non si trasformi in energia positiva sul campo. Per lui primi due turni alla portata prima della possibile sfida con Wawrinka: può succedere di tutto ed il contrario di tutto. Rimanendo in casa Italia buone nuove arrivano dai tabelloni di qualificazione. In campo maschile si sono aggiudicati un posto nel main draw sia Bolelli, che ha pescato un abbordabile Mahut al primo turno prima dello scoglio quasi insormontabile Thiem, che il giovane classe ’95 Napolitano autore di un buon exploit. Per lui spot di tabellone difficilissimo con il maggiore dei fratelli Zverev al primo turno. Il gioco atipico e demodè del tedesco potrebbero essere difficilmente superabili dal nostro portacolori. Tra le ragazze Sara Errani, precipitata in classifica, ha avuto un buon sussulto tennistico che la porterà ad essere favorita anche al primo turno principale contro la nipponica Doi. Molto impegnativo il secondo turno con Mladenovic.

In generale il tabellone maschile sembra essere molto equilibrato nella distribuzione dei migliori giocatori. Il primo turno non dovrebbe mettere a rischio le prime teste di serie anche se Verdasco non è certo un buon cliente per il giovane Zverev. Le teste di serie che possono rischiare qualcosa sono Karlovic e Muller, non due specialisti, contro Garcia e Tsitsipas, giovanissimo greco classe 1998. Anche Kyrgios con Kohlschreiber non può stare troppo tranquillo. Le prime partite molto interessanti potrebbero arrivare al terzo turno con Murray-DelPotro e Wawrinka-Fognini mentre Thiem, Nadal e Djokovic hanno un avvio di tabellone abbastanza soft.  Possibili quarti di finale:   Murray – Zverev;   Fognini (parte di tabellone abbordabile con Monfils e Gasquet al rientro dopo moltissimo tempo come tds più alte dopo Wawrinka)-Cilic; Carreno Busta-Nadal; Thiem-Djokovic.     Un dollaro pazzo per arrivare ai quarti?? Pablo  Cuevas

In campo femminile come detto l’equilibrio coinvolge praticamente tutte le 128 partecipanti. Estraete a sorte un nome e perché no, potreste trovare la futura regina di Parigi. Va detto che per vincere uno Slam bisogna vincere ben 7 partite, resistere a pressioni interne ed esterne e questa non è una condizione che tutte sanno sopportare. Alla fine probabilmente sarà ancora una delle più “esperte” (indipendentemente dall’età) a trionfare anche perché il tabellone è stato abbastanza benevolo per le migliori ai primi turni. Interessante il primo turno Muguruza-Schiavone; sulla carta match chiuso a favore della spagnola, ma Francesca sta giocando un buon tennis, a Parigi ha già vinto proprio come Garbine e quindi avremo due campionesse del RG a sfidarsi. Possibili quarti di finale (con sorpresa..):  Stosur o Kerber (concedeteci la doppia possibilità…)-Bertens;   Muguruza-Gavrilova; Svitolina-Halep (il miglior quarto in programma tra le due favorite del torneo); Radwanska-Pliskova. Dollaro pazzo anche qua?   Mladenovic senza paura!

Buon Roland Garros a tutti.

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