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La suggestiva manifestazione della Coppa Davis, ha da sempre rappresentato l’unico sfogo collettivo dei professionisti, costantemente costretti ad una greve dimensione individualistica, palesata attraverso forme di ribellione spesso flagranti. Non è un caso che il cameratismo riecheggi tra le fila di ciascuna squadra competente, creando un clima di forte visibilio partecipe. I pronostici ipotizzati alla viglia di questi quarti di finale hanno riscontrato un andamento concorde con quanto anticipato, eccezion fatta per una sola sfida, ovvero quella tra Australia e Stati Uniti.


L’incontro tra Belgio e Italia disputatosi nell’impianto Spiroudome di Charleroi, ha calcato in pieno quelli che erano i timori maturati dalla nazionale italiana, in seguito all’inatteso forfait di Fabio Fognini. La giornata di venerdì ha presentato i seguenti accoppiamenti: Steve Darcis vs Paolo Lorenzi e David Goffin vs Andreas Seppi. Le speranze azzurre erano riposte nelle mani del senese, chiamato ad un compito per nulla semplice contro il nativo di Liegi, soprannominato guarda a caso Mr. Davis Cup. Purtroppo per noi l’impresa non si esplicherà, malgrado il numero 37 del mondo avesse vinto il parziale, salvo poi perdere i restanti tre (6-7 6-1 6-1 7-6). La sfida che vedeva opposti Goffin e Seppi lasciava presagire ben poche possibilità per quest’ultimo di riequilibrare il computo complessivo dell’incontro, considerate le ultime prestazioni non particolarmente esaltanti da parte del bolzanino. L’esito finale non si è allontanato particolarmente dalla tendenza ultima dello stesso, sconfitto per 6-4 6-3 6-3 dal numero 14 del mondo. Il doppio di sabato, incarnato nella fattispecie da Simone Bolelli e da Seppi da un lato e da Rubens Bemelmans e Joris de Loore dall’altro, rappresentava la sola flebile speranza di conquistare un punto per la compagine azzurra: auspicio che si è materializzato grazie ad una sofferta vittoria culminata al tie break decisivo nel quinto set (4-6 6-3 6-4 6-3 7-6). Il beneficio di questo successo non ha avuto l’effetto sperato, poiché Goffin riuscirà ad estromettere Lorenzi in tre set agevoli (6-3 6-3 6-2) consegnando al Belgio la sua seconda semifinale in tre anni (dopo la storica finale colta nel 2015 dopo ben 111 anni). L’ultimo atto fra Alessandro Giannessi e Joris de Loore ha assunto la classica formalità conclusiva del confronto diretto, terminata con la vittoria dello spezzino per 6-4 7-6.


Ad affrontare i belgi in semifinale ci sarà l’Australia, vincitrice contro gli Stati Uniti. I padroni di casa sono passati in vantaggio grazie alla vittoria a sorpresa di Jordan Thompson su Jack Sock per 6-3 3-6 7-6 6-4. Con tutta probabilità quest’incontro ha delineato lo spartiacque decisivo a favore degli “aussie”, che grazie alle vittorie di Nick Kyrgios su John Isner (7-5 7-6 7-6) e su Sam Querrey (7-6 6-3 6-4) si ritrovano proiettati alle semifinali. Per gli statunitensi si è rivelata ininfluente la vittoria in doppio di Steve Johnson e Jack Sock contro Sam Groth e John Peers (3-6 6-3 6-2 2-6 6-3). A concludere la sfida ci hanno pensato Isner e Groth, terminata con il successo del primo in due set (7-6 6-3).


Nella parte bassa del tabellone si sono affrontate Francia e Gran Bretagna insieme a Serbia e Spagna.


I francesi, forti di uno schieramento superiore rispetto ai loro diretti avversari, per via dell’assenza di Andy Murray, fermato da un infortunio al gomito destro, hanno avuto vita facile nell’avanzare al penultimo atto della competizione a squadre più famosa del tennis. Lucas Pouille ha esordito vincendo contro il giovane Kyle Edmund per 7-5 7-6 6-3. A seguire Jeremy Chardy non ha patito patema alcuno nel venire a capo di Daniel Evans (6-2 6-3 6-3), giocatore temibile soprattutto in questo tipo di palcoscenico. A chiudere la pratica sono stati Julien Benneteau e Nicolas Mahut con una complessa quanto determinante vittoria contro Jamie Murray e Dominic Inglot (7-6 5-7 7-5 7-5). I due restanti match ricoprono una valenza nulla e vedono contrapposti Evans a Benneteau (6-1 6-2) e Chardy a Edmund (6-4 6-4).
All’Aleksandar Nikolic Arena di Belgrado si sono sfidate invece Serbia e Spagna. L’incontro tra le due contendenti ha visto il rientro in campo del beniamino di casa, Novak Djokovic, dopo la sconfitta subita da parte di Nick Kyrgios ad Indian Wells a inizio marzo. Ed è stato proprio il nativo di Belgrado a dare avvio alle ostilità, aggiudicandosi il match d’esordio contro Albert Ramos-Vinolas per 6-3 6-4 6-2. Più agevole del previsto si è dimostrata l’incombenza di Viktor Troicki nel riuscire a battere Pablo Carreno Busta (6-3 6-4 6-3), non particolarmente a suo agio su questo tipo di superfice rapida. La partita più entusiasmante è stata senz’altro il doppio andato in scena tra Nenad Zimonjic e Troicki contro Marc Lopez e Carreno Busta, vinta dai serbi in cinque set molto lottati (4-6 7-6 6-0 4-6 6-2). Anche in questo caso la vittoria anzitempo della Serbia, non lascia spazio ad alcun dubbio di carattere ipotetico, privando gli ultimi due match della consueta attenzione emotiva che solo la Davis riesce a suscitare. In definitiva le vittorie di Dusan Lajovic su Jaume Munar (2-6 6-1 6-4) e di Albert Ramos Vinolas su Nenad Zimonjic (6-2 6-1) fissano il risultato finale sul 4-1 per i padroni di casa. Le semifinali verranno disputate dal 15 al 17 Settembre nelle rispettive sedi.

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