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Sono innumerevoli le partite che, tra ATP e WTA, hanno arricchito questo 2016 giunto ormai al suo epilogo; alcune sono passate agli archivi senza lasciare traccia, mentre altre ci hanno tenuti inchiodati al divano con gli occhi sbarrati, per non perdere neanche uno scambio.
Come non citare l’impresa della Kerber a Melbourne, dove al terzo set sconfisse Serena Williams, regalandosi così il primo Slam della carriera; senza dimenticare le grandi imprese di Del Potro, alle Olimpiadi prima, in Coppa Davis poi; oppure le sublimi gesta del talento austriaco Dominic Thiem, rivelazione della stagione; ed ancora la grande corsa di Murray alla tanto desiderata prima posizione nel ranking mondiale, conquistata solo nell’ultima grande partita dell’anno a Londra contro Djokovic, nella prima finale della storia del Master a valere il primato.
Scegliere quale tra tanti incontri quale possa essere il migliore non è compito facile, tuttavia è proprio ciò che ci proporremo di fare nel presente articolo.

La lotta serrata e lo show non posso essere gli unici parametri sui quali basarsi, così come non può esserlo nemmeno l’emozione, componente alle volte più personale che generale; occorre considerare anche il risultato, tanto inaspettato quanto storico per quanto riguarda il match su cui è ricaduta la nostra scelta.
La cornice è il caldo sole ed il mare color smeraldo delle coste di Rio de Janeiro, sito che la scorsa estate ha ospitato l’evento sportivo più antico ed importante, le Olimpiadi, e la partita di cui parliamo è la finale femminile per l’oro che ha visto Monica Puig trionfare sulla numero uno del mondo Angelique Kerber

Inutile sottolineare l’importanza di un traguardo come l’oro olimpico così come la portoricana non fosse affatto la favorita per la vittoria finale, ma fu forse proprio la pressione del pronostico a giocare inizialmente un brutto scherzo alla tedesca, la quale parve piuttosto nervosa.
La Puig dal canto suo non aveva nulla da perdere e così fece suo il primo set con il punteggio di 6/4, mostrando grande aggressività sin dalle prime battute.
Il gioco aggressivo però, si sa, comporta qualche rischio; rischio che ha pagato meno nel secondo parziale, dove il peso di un’intera nazione ha cominciato a farsi sentire sulle spalle della caraibica, la quale ha lasciato spazio alla fisicità della Kerber.
Con il medesimo punteggio la tedesca mise il sigillo sul secondo set, riportando quindi il risultato in parità, in una partita che si dimostrò oltresì anche molto combattuta ed avvincente.
Al terzo set tuttavia accadde l’incredibile; a suon di rovesci vincenti e con grande caparbietà sia al servizio che in risposta la Puig asfalta la tedesca, in completa confusione, portandosi addirittura sul 5-0.
Sintomi di braccino regalano alla Kerber 3 palle break, per un’improbabile inizio di rimonta, ma la portoricana è bravissima ad annullarle tutte; dopo 18 punti giocati un dritto in corridoio dell’attuale numero uno del mondo finisce in corridoio, sancendo così la fine della partita e la nuova campionessa olimpica.

La partita dell’anno è dunque, a nostro parere, quella che ha visto Monica Puig sconfiggere per 6/4 4/6 6/1 la tennista dell’anno, Angelique Kerber, regalando a Puerto Rico il primo oro della sua storia alle Olimpiadi.

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