ILTENNIS.COM

Riparte nell’estremo oriente, precisamente a Shangai, il circuito dei Master 1000, i tornei che per importanza, prize money e competitività sono secondi soltanto ai 4 Slam e al torneo olimpico.

Nella modernissima Qizhong Forest Sports City Arena sorta nel 2005 solo per ospitare le 4 edizioni del Master ATP, si sfideranno tutti i migliori, o quasi, tennisti del momento. L’impianto che ha una capienza di 15000 posti a sedere, dispone di una copertura mobile formata da 8 parti a forma di petalo di magnolia, il fiore distintivo della città cinese sorta sulle rive del Fiume Azzurro. Il Master 1000 di Shangai è quindi molto recente ma già nel 2010, dopo solo un’edizione è stato votato dagli stessi tennisti come miglior torneo del circuito. Sicuramente una bella vittoria per il direttore del torneo Michael Luevano, il principale promotore dello Slam dell’Asia-Pacifico non solo sulla carta ma anche di fatto (magari con una sede itinerante...). Chissà se i tennisti l’hanno votato anche per le qualità e i servizi della città: 1° posto mondiale delle scuole statali, luogo di nascita della modernità cinese e soprattutto è la città con l’aspettativa media di vita più alta al mondo con i suoi 82,9 anni.

Passando ad aspetti prettamente legati al Gioco, la superficie è classificata hard ovvero il nostro cemento. Nelle passate edizioni a vincere sono stati i soliti noti, 3 volte Djokovic, 2 Murray, una Federer ed una Davydenko. Detentore del torneo il serbo e indiscusso numero 1 al mondo Nole Djokovic. Nole non gioca dalla finale persa agli US Open e gli ultimi mesi non sono stati certamente i più brillanti per un giocatore abituato a vincere soprattutto le competizioni più importanti. Testa di serie numero 2 è lo scozzese Murray, l’antagonista per eccellenza e finalista nel 2015. Murray dopo gli US Open ha giocato in Davis (grande delusione la sconfitta con l’Argentina e per lui in particolare con Del Potro) ed è in finale nel 500 di Pechino contro il bulgaro Dimitrov. Insieme a loro, sull’ipotetico podio dei favoriti troviamo Stan Wawrinka, fresco vincitore dello Slam a stelle e strisce e recentemente sconfitto in finale da Alexander Zverev a San Pietroburgo. Come facilmente intuibile i favoriti sono sempre gli stessi, indipendentemente da torneo, superficie, periodo della stagione....Questo è un preciso indicatore di quanto sia omologato il tennis moderno, di come la superficie poco incida sull’esito finale delle partite soprattutto al massimo livello. Ancor di più sul cemento, la superficie che per sua natura “appiattisce” le condizioni di gioco con rimbalzi sempre alti e regolari. Inoltre testimonia come il divario tecnico, strategico ma soprattutto mentale e cognitivo tra loro tre e gli altri sia molto ampio. Ovviamente tenendo conto della defezione di Nishikori, di quella abbondantemente preannunciata di Federer e delle condizioni non certo ottimali di Nadal.

Salvo particolari eventi di non facile previsione, dovrebbero essere loro tre a giocarsi la vittoria finale con qualche outsider a sgomitare dalle retrovie per trovare, o ritrovare, la luce. Tra di loro il già citato Nadal anche se più per riconoscenza che per attuali possibilità. Lo spagnolo a Pechino ha perso abbastanza nettamente da Dimitrov nei quarti palesando qualche difficoltà anche atletica nel mantenere un ritmo alto per tanto tempo. Il bulgaro è probabilmente il giocatore dal rendimento più altalenante dell’anno: molto male nei primi mesi, molto bene negli ultimi. Nel recente torneo di Pechino oltre allo scalpo di Nadal si è portato a casa anche quelli molto pregiati e difficili di Johnson e Pouille dimostrando una continuità inaspettata. In semifinale l’ex boyfriend della Sharapova ha beneficiato del ritiro di Raonic in forte dubbio anche per Shangai a causa dei problemi alla caviglia. In questo scenario, con il ritiro del canadese, proprio Dimitrov erediterebbe la testa di serie numero 5 evitando uno scontro con Gasquet già nel match d’esordio. In caso contrario, o di ritiro ad Order of Play già compilato, la sfida tra i due unicorni dal rovescio monomane darebbero vita al match da non perdere del primo turno, soprattutto per gli amanti dell’estetica pù che del risultato. Personalmente però la sfida tra Goffin e Del Potro è in assoluto la più avvincente anche per una certa contrapposizione di stili dei due tennisti alla ricerca del definitivo (se mai ci sarà...) salto tra i super Player. L’argentino c’era sicuramente già riuscito e a sprazzi ancora lo dimostra, ma vederlo lottare costantemente per la vittoria sembra un desiderio difficilmente realizzabile. Rimanendo nell’ambito dei primi turni interessanti, altri due match possono essere annoverati come interessanti per gli appassionati perché mettono di fronte due giovani racchette come A.Zverev (complimenti a lui per il primo titolo ATP a San Pietroburgo) e Pouille (anche lui fresco vincitore di un torneo ATP in quel di Metz) ai veterani Isner e Verdasco. Difficile dire chi uscirà vincitore in questa battaglia generazionale.

Ultima sfida che vogliamo segnalare (no non quella possibile tra Zhe Zhang ed il qualificato Zihzen Zhang...) è quella tra Kyrgios che sta ritrovando il suo miglior tennis con la finale del 500 di Tokyo e Sam Querrey, inabissatosi dopo il colpo gobbo di Wimbledon con Djokovic.
Tra le altre teste di serie, i soliti noti Monfils, Berdych, Cilic e Tsonga proveranno a spingersi il più in la possibile ma come già detto il divario con i migliori è ancora piuttosto ampio.

I possibili quarti di finale potrebbero dunque essere:

1) Djokovic - Kyrgios
2) Nadal – Zverev
3) Raonic (Dimitrov) – Wawrinka
4) Goffin – Murray

Come al solito non ci resta che metterci comodi e verificare eventi e previsioni.

Ah dimenticavamo il capitolo italiani....Fognini e Lorenzi nel main draw hanno due primi turni difficili ma alla portata contro Ramos Vinolas e Garcia Lopez. Un 1-1 Italia – Spagna come nella recente sfida calcistica sarebbe da sottoscrivere. Fognini inoltre difende la finale in doppio ottenuta nel 2015 in coppia con Bolelli. Anche qua ripetersi sarà complicato! Delusioni arrivano dalle qualificazioni con le sconfitte di Seppi e Fabbiano contro Fritz (buono stato di forma del giovane americano) e Millman (una delle recenti sorprese del tennis australiano). Ci auguriamo ovviamente che non sia così ma se Seppi, come sembra, inizia il suo personale sunset boulevard, per il tennis italiano “ l’inverno sta arrivando”.

Usiamo i cookie per raccogliere statistiche anonime sull'utilizzo del sito