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Al via anche la seconda giornata dell’ultimo Slam stagionale, che chiuderà i primi turni sia per quel che concerne il tabellone maschile, sia quello femminile.


Cominciamo dalle signore ed in particolare dalla padrona di casa, Serena Williams, che si presenta a quest’ultimo importante appuntamento a seguito di una stagione leggermente sotto agli standard a cui ci ha abituati in questi anni, tuttavia sicuramente determinata a riscattare non solo le brutte e premature sconfitte rimediate in quel di Rio, in occasione dei Giochi Olimpici, ma soprattutto la grande delusione dello scorso anno, quando in semifinale la nostra Roberta Vinci infranse il suo sogno di conquistare il Grande Slam.
Sorteggio non dei migliori per la numero uno del mondo, che l’ha contrapposta alla russa Ekaterina Makarova, in un match tra due giocatrici possenti, sulla carta tra i più interessanti di giornata.
Fare a braccio di ferro con l’americana però può rivelarsi spesso una strategia non efficace; concentrata e determinata Serenona prende in mano la partita sin dalle prime battute, affondando la propria avversaria a suon di aces e vincenti.
In appena un’ora di gioco la Williams si sbarazza della russa, accedendo al secondo turno con il punteggio di 6/3 6/3.

Tra le previsioni più interessanti del tabellone femminile vi è il prospetto di una semifinale tutta made in USA tra le due sorelle più famose dello sport con la racchetta.
Fa il suo esordio anche la maggiore delle Williams, Venus, la quale nonostante le 36 primavere, è riuscita a trovare nuova giovinezza nel corso dell’anno, tornando ad occupare con merito una posizione tra le prime 10.
Odierna avversaria della testa di serie numero 6, una giovane e talentuosa Kateryna Kozlova, capace di impegnare la due volte campionessa sino al terzo set.
Primo parziale dominato dall’aggressività della Williams, che sbriga la pratica rifilando all’avversaria un netto 6/2; nel secondo tuttavia il vento inizia a cambiare: in svantaggio di 3 giochi a zero inizia a farsi coraggio la ventiduenne ucraina, lasciando andare il braccio ed organizzando una rimonta che completerà solo nel dodicesimo game, che le varrà set e parità.
Dovrebbero a questo punto iniziare a far valere il loro peso i circa 14 anni che separano le due atlete, ma come spesso accade è invece l’esperienza della campionessa a prevalere; 5-2 sopra si rende ancora protagonista in negativo di una rimonta la bella Venere, questa volta però la Kozlova non riesce nell’impresa e la Williams conquista dunque il secondo turno, col punteggio di 6/2 5/7 6/4, dopo oltre 160 minuti di gioco.

Vittoria agevole anche per la testa di serie numero 5 Simona Halep, che s’impone 6/0 6/2 sulla belga Flipkens, così come ottima è stata la prestazione della spagnola Carla Suarez Navarro, la quale, estromettendo la brasiliana Pereira a seguito di un imbarazzante doppio 6/0, riscatta l’uscita opaca offerta in occasione delle Olimpiadi.
Chi invece sembra essere caduta in un tunnel senza uscita è la ex numero uno del mondo Ana Ivanovic; la bella serba non riesce più a vincere una partita, una stagione la sua deludentissima, che sfocia quest’oggi nell’ennesima brutta sconfitta, rimediata per mano di Mariana Duque-Marino, non certamente la più impossibile delle avversarie, che la elimina con il punteggio di 6/4 6/1.
Sorprende invece la clamorosa sconfitta all’esordio della russa Daria Kasatkina.
La tennista classe 1997 è stata senza alcun dubbio una delle rivelazioni della corrente stagione, titolo meritato a suon di vittorie e convincenti prestazioni, che fanno di lei uno dei migliori prospetti del tennis mondiale.
Quest’oggi però qualcosa deve essere andato storto per la testa di serie numero 23; la cinese Wang non è di certo all’altezza di tante altre avversarie che la russa ha dimostrato di saper battere, tuttavia riesce a passare in vantaggio sin dal principio la cinese, conquistando il primo set.
Secondo parziale in cui la Kasatkina riesce a recuperare, imponendosi per 6/2; un punteggio abbastanza netto che però non trova seguito nel terzo.
Un incontro complessivamente molto equilibrato; i pochissimi errori non forzati, accompagnati da un altrettanto scarno numero di vincenti, sono dati che ci raccontano una partita combattuta e scambi regolari, senza una vera e propria dominatrice.
Come spesso accade è il dato sulle seconde palle ad essere determinante; non riesce difatti ad andare oltre il 44% di punti vinti sulla seconda di servizio la russa, alla fine costretta ad arrendersi con il punteggio di 6/4 2/6 6/2.

Passiamo ora al tabellone maschile, per il quale non si registrano ne partite particolarmente emozionanti, ne clamorosi colpi di scena.

Dopo una prima parte di stagione da assoluto protagonista, che lo ha visto esplodere sino a raggiungere le cime più alte del tennis che conta, Dominic Thiem è sembrato accusare un po’ di stanchezza, dovuta ai molteplici impegni a cui ha preso parte; stanchezza che gli è valsa qualche scivolone di troppo nel corso delle ultime uscite, durante le quali il talento classe 1993 non ha offerto prestazioni degne di quanto fatto vedere in precedenza, rimediando qualche precoce sconfitta di troppo.
Per questa ragione vi era curiosità nel osservare con quale condizione fisica l’austriaco si sarebbe presentato a questo appuntamento, tenendo presente che l’obiettivo è confermare la propria classifica per arrivare a giocarsi gli ATP Finals.
Il riscontro dal campo ci dice di un Thiem non ancora al 100%, come dimostrano le oltre 3 ore di gioco disputate contro il modesto tennista australiano John Millman.
La quantità di errori non forzati, così come il numero di break che i due giocatori di sono rifilati vicendevolmente, addirittura 13, delineano una partita assolutamente non spettacolare, sebbene combattuta; una lotta che troverà naturale termine solo al quinto set, a favore dell’austriaco.
6/3 2/6 5/7 6/4 6/3 il punteggio.

Altro atleta che avrebbe potuto risentire di un calo psicofisico, visto il carico di energie ed emozioni che lo ha investito in quel di Rio, era l’argentino Juan Martin Del Potro, quest’oggi contrapposto al connazionale Schwartzman.
Contrariamente a quanto detto per Thiem, tuttavia l’argentino non mostra particolari segni di cedimento, anzi sembra essere sulla strada giusta per tornare, dopo le molteplici sventure che hanno gravato sul suo polso sinistro, quel giocatore capace, proprio qui a Flushing Meadows, nel 2009, di trionfare sulla leggenda di Roger Federer.
Nessun problema per il gigante buono nel primi due set, nei quali s’impone con un doppio 6/4; qualche brivido in più nel terzo parziale in cui Schwartzman lo ha costretto sino al tie-break, ma il risultato non cambia: lo vince nettamente Del Potro per 7 punti a tre, mettendo così il punto esclamativo su quello che è stato un ottimo esordio.

Vittoria in tre set anche per il rossocrociato Stan Wawrinka ai danni dell’iberico Fernando Verdasco, in un match che sulla carta avrebbe dovuto essere abbastanza combattuto e che invece si è rivelato rapido ed indolore; 7/6 6/4 6/4 il punteggio.
Continua invece a faticare il nipponico Nishikori, reduce da una non brillante stagione, ma riesce comunque a spuntarla in quattro set sul tedesco Benjamin Becker; non spreca nemmeno una goccia di sudore, di contro, “il cavallino” David Ferrer, che ottiene l’accesso diretto al secondo turno, a fronte del ritiro di Dolgopolov, suo odierno avversario.

Buonissimo l’esordio anche per quel che concerne il tennista del momento, Andy Murray.
Chiude la giornata il britannico con una prestazione disarmante, offerta ai danni di Lucas Rosol, spettatore non pagante, costretto ad arrendersi meno di due ore di gioco con il punteggio secco di 6/3 6/2 6/2.
Conquistato il suo terzo titolo dello Slam a Wimbledon, e riconfermatosi medaglia d’oro alle Olimpiadi, Murray non può che essere il favorito anche per quest’ultimo grande appuntamento stagionale, che precede la stagione indoor; a questo punto la domanda è: riuscirà Murray a confermare i pronostici, scrivendo indelebilmente il suo nume tra i grandi della storia, oppure deluderà, inciampando in uno dei suoi soliti alti e bassi che ne hanno rallentato la maturazione? Solo il campo saprà darci la risposta.

Per quel che concerne i più giovani ancora non citati, segnaliamo il ritiro del croato Borna Coric; nessun intoppo invece per il “cangurotto” Nick Kyrgios e per l’australiano Bernard Tomic, vittoriosi rispettivamente ai danni di Bedene e Dzumhur.

 

Concludiamo il presente articolo dando un’occhiata al torneo degli italiani.
Ai nomi di Vinci e Seppi, già dimostratisi meritevoli di un pass per il secondo turno nel corso della giornata di ieri, si aggiungono quelli di quasi tutti gli atleti chiamati in causa in data odierna, delineando un primo turno più che soddisfacente per i nostri portacolori.
Prosegue nel suo periodo di grazia il nostro Paolo Lorenzi che, dopo essere arrivato ad occupare la posizione di numero uno d’Italia, ora tornata di proprietà di Fabio Fognini, e dopo l’emozione di Rio, si regala anche una strepitosa prestazione qui a New York, spazzando via in soli tre set, col punteggio di 6/4 6/2 6/1, l’insidioso ostacolo rappresentato dall’argentino Berloq.
Al secondo turno anche Fabio Fognini, protagonista di un match epopeico, durato quasi 5 ore di gioco, disputatosi contro il russo Tejmuraz Gabashvili.
Partita, come dimostra il punteggio di 6/7 3/6 7/6 7/5 6/4, molto combattuta ed equilibrata, sebbene più per via dei molteplici errori piovuti da ambo le parti, piuttosto che per reali meriti delle parti in causa.
Riesce alla fine a spuntarla con caparbietà un numero uno italiano, mostratosi molto nervoso e polemico nei confronti del pubblico, al quale non ha risparmiato un “chiaccheroni” al termine della partita.
Della serie: Fognini non si smentisce mai; peccato perché sono proprio questi atteggiamenti a vanificare un talento che, senza dubbio, avrebbe potuto valere molto di più, di quanto raccolto in carriera.

Il titolo di sorpresa di giornata va tuttavia ad un altro ligure, l’esordiente Alessando Giannessi, numero 213 del mondo quest’oggi capace dell’impresa di conquistare il secondo turno ai danni di un ben più quotato Denis Kudla, estromesso dopo una lunga lotta protrattasi fino al quinto set, con il punteggio di 0/6 6/4 6/1 1/6 6/0.
Saluta invece Thomas Fabbiano, sconfitto in quattro set per mano del russo Khachanov.
Per quel che concerne le donne, prosegue la striscia positiva per Karin Knapp all’esordio di uno Slam, anche quest’oggi vittoriosa per 6/4 6/2 sulla danese Larsson; meno fortunata invece Camila Giorgi che ha dovuto vedersela con la campionessa 2011 Samantha Stosur.
Ci ha provato l’italo-argentina sia nel primo che nel secondo parziale, salvo poi arrendersi nel terzo, dopo oltre due ore e trenta di battaglia.
7/5 6/7 6/1 il punteggio a favore dell’australiana.

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