Il Master 1000 di Toronto è giunto all’epilogo di questa edizione. Nella notte si sono concluse le semifinali del torneo, che ci hanno regalato i nomi dei due finalisti.
Partiamo dai quarti di finale. Tutte le partite in programma rispettano il pronostico. Il primo match giocato, quello tra il sud africano Anderson e lo svizzero Stan Wawrinka, si risolve a favore del compagno di Davis dell’infortunato Roger. Il servizio di Anderson, che tanto aveva ben funzionato nella sfida con Tomic, ha fatto il solletico a Wawrinka, di gran lunga più bravo rispetto all’australiano a far ripartire il gioco.
Dimitrov e Nishikori hanno dato vita al quarto di finale più emozionante tra le partite giocate. Il bulgaro, in questa edizione del torneo di Toronto, ha finalmente ritrovato tratti del tennis che lo avevano portato ai vertici della classifica ATP. La sfida con il solido Nishikori poteva essere considerata la prova del 9, per mettere in luce lo smalto ritrovato. Non viene superata da Dimitrov, il quale tuttavia, riesce a mettere in difficoltà il samurai di Matsue, conquistando un set.
Djokovic Berdych, partita che abbiamo già visto molte volte nel passato tennistico recente, si risolve a favore del campione serbo. Il copione è quasi sempre lo stesso: Berdych, prova a imporre il suo ritmo, sprigionando la potenza dei suoi colpi efficaci contro quasi tutti i giocatori del circuito, ma troppo simili tra loro per creare delle falle nel sistema perfetto di Djokovic. Finisce due set a zero per il serbo.
Raonic Monfils, sulla carta la partita più interessante tra quelle in programma viene vinta dal francese, che grazie alla sua esuberanza fisica, riesce a domare uno dei giocatori più pericolosi del momento.
Passiamo ora alle semifinali. Nel primo match, lo svizzero Wawrinka sfida il nipponico Nishikori. Stan arriva a giocarsi questa sfida senza aver mai perso un set e avendo concesso soltanto quattro game nel quarto di finale contro il sud africano Anderson. È più fresco del suo avversario, reduce dalla vittoria in tre set sul bulgaro Dimitrov, nella quale ha dovuto esaltare tutte le sue qualità e spendere molte energie.
Nelle fasi iniziali del match, il gap tra i due serbatoi di benzina si fa immediatamente sentire. Lo svizzero conquista in avvio il break, che lo fa salire 5 giochi a 2. Stan non riesce a concretizzare il vantaggio conquistato. Si fa raggiungere sul 5 pari e quando il set sembra ormai destinato a risolversi al tie break, si procura due set point nel game di risposta, che non riesce a sfruttare. Questa volta è tie break per davvero.
Wawrinka va ancora in vantaggio di 6 punti a 4 e anche in questo caso non riesce a capitalizzare i due set point ottenuti. Nishikori lo agguanta sul 6 pari e lo punisce con un 8 – 6 che gli regala il primo set e taglia le gambe allo svizzero.
Nel secondo parziale Wawrinka accusa il colpo. Si allontana dal campo con la mente e con i piedi, mossa da non fare contro uno dei giocatori che velocizza maggiormente i ritmi di gioco. Finisce 6 – 1 per Nishikori, che vola in finale.
La seconda semifinale viene giocata nella notte, ore due locali. Gael Monfils affronta Novak Djokovic. Il francese è reduce dalla vittoria in due set contro il finalista di Wimbledon Milos Raonic e, in questo torneo, su questa superficie, ha tutte le carte in regola per mettere in difficoltà anche il numero 1 del mondo.
Djokovic lo sa e scende in campo più determinato che mai. Dall’inizio del match muove il suo avversario, costretto a fare i chilometri per conquistare il punto e colpire la palla in prossimità dei ball boys. Pur essendo un super atleta, Monfils non può nulla di fronte a un serbo in queste condizioni. È costretto a cercare soluzioni definitive e improbabili che lo portano di frequente all’errore.
Finisce 6 – 3, 6 – 2 per il serbo, che vola in finale e per la prima volta in questo torneo, affronterà forse un avversario in grado di stare dietro ai suoi tempi da uomo dello spazio.