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Giusto il tempo di digerire la scorpacciata di emozioni regalateci dall’appena conclusosi torneo di Wimbledon ed in attesa di quello che sarà il più grande evento sportivo dell’estate 2016, ovvero le Olimpiadi di Rio De Janeiro, ed ecco che riparte il grande tennis, offrendoci un week-end tutto da vivere targato Davis Cup.


Competizione a squadre che per anni ha rappresentato il fulcro del tennis mondiale, trofeo ambito al pari se non maggiormente dei Championships; purtroppo con l’avvento dell’era Open, la cosiddetta “Insalatiera”, seppur mantenendo la sua aura leggendaria, ha perso un po’ di prestigio agli occhi di appassionati ed atleti professionisti.
Una competizione che in rispetto alla sua storia è sicuramente da rilanciare, anche se tuttavia c’è chi ancora ci tiene ad incidere il proprio nome nella storia ed è questo il caso delle otto nazioni impegnate in questi quarti di finale.


ITALIA 1 – 3 ARGENTINA

Grande rammarico per i nostri azzurri che si lasciano sfuggire, giocando in casa in quel di Pesaro, la grande opportunità di conquistare una storica semifinale, che avrebbe rilanciato una stagione non proprio indimenticabile per il tennis italiano, a fronte di un’Argentina ancora orfana del campione US Open Juan Martin Del Potro, almeno per quanto riguarda i singolari.
Tocca a Seppi l’onere di dare il via alla danze nella prima giornata di venerdì, in un match difficile che lo ha visto impegnato contro Federico Delbonis.
A parità di classifica, parte leggermente sfavorito l’azzurro da una superficie sulla quale il sud americano è più specializzato.
Primo set abbastanza combattuto in cui Andreas si è reso protagonista di una rimonta dal punteggio di 5-2 al 5-4; purtroppo però al momento decisivo l’altotesino manca nell’affondo finale concedendo il parziale all’avversario.
Assistiamo ad un Seppi nervoso, come poche volte capita di vedere, un disagio dovuto principalmente ad un campo molto pesante che non gli consente di esprimersi al pieno delle potenzialità; è tuttavia bravo il nostro connazionale a cancellare le vicissitudini ed imporsi nel secondo con il punteggio di 6/3, riaccendendo così le speranze dell’Italia.
Speranze che vengono però purtroppo subito infrante dal numero 38 del mondo, il quale torna a macinare vincenti, soprattutto col servizio, a fronte di un Seppi inusualmente falloso; restituisce immediatamente il 6/3 rimediato nel set precedente per poi imporsi al tie-break nel definitivo parziale che vale il vantaggio per l’Argentina.

Ci pensa Fognini in una seconda giornata ancora tormentata dal maltempo a porre rimedio alla situazione, imponendosi agevolmente in 3 set sul 148 ATP Juan Monaco, col punteggio di 6/1 6/1 7/5.
Slitta il doppio a causa pioggia che avrebbe dovuto veder schiarati Marco Cecchinato e Paolo Lorenzi, data l’assenza di Simone Bolelli; tuttavia vista la delicatezza della partita ed avendo il meteo concesso qualche ora di pausa al numero uno italiano, è stato proprio Fabio Fognini a scendere in campo al fianco del tennista romano.
Doppio che è stato teatro del rientro in maglia bianco-celeste di Juan Martin Del Potro, schierato al finaco di Guido Pella.
Dopo quasi quattro ore di gioco si sono arresi i due azzurri, con il punteggio di 6/1 7/6 3/6 3/6 6/4, consentendo così all’Argentina di riacquisire il vantaggio perduto poco prima. Giornata di domenica decisiva per quel che concerne le sorti dei nostri azzurri; è ancora Fabio Fognini ad essere chiamato nell’impresa di salvare capra e cavoli, tuttavia questo sembra essere un week-end di grazia per Delbonis, il quale anche contro Fabio sfodera una prestazione di assoluto livello.
Forse ancora affaticato dalla giornata precedente, il nostro connazionale parte subito sotto di due set; eroico tuttavia riesce a dimezzare lo svantaggio nel terzo, concedendosi anche più possibilità nel quarto, sopra per 5 giochi a tre, di portarsi sul due pari.
Tuttavia anche per Fognini trema il braccio sul più bello e subisce la rimonta dell’argentino, il quale da par suo non si lascia scappare la ghiotta occasione e chiude col punteggio di 6/4 7/5 3/6 7/5.
Non si è disputato invece l’ultimo singolare che avrebbe visto contrapposti Andreas Seppi e Juan Monaco.
Passa dunque l’Argentina che troverà in semifinale la Gran Bretagna del campione di Wimbledon Andy Murray.


FRANCIA 3 – 1 REPUBBLICA CECA

Tra le più grandi sfide del fine settimana vi è sicuramente quella tra una nazione, la Francia, tra le più in voga della stagione, ed una Repubblica Ceca sempre tra le squadre più competitive per quel che riguarda la Coppa Davis.
Due schieramenti che sin dalle prime battute non deludono le attese, offrendoci un incontro disputatosi tra l’ex top ten Jo Wilfred Tsonga ed il numero 73 del mondo Lucas Rosol, durato ben 3 ore e 57 minuti di gioco e conclusosi solo al quinto set a favore del ceco.
Subito in vantaggio di un set, Rosol sembra mettere in difficolta il francese con il suo gioco potente ed imprevedibile, come spesso capita tuttavia la costanza non è tra le principali prerogative di questi profili di tennista ed il ceco difatti subisce la rimonta di Tsonga, il quale non solo recupera lo svantaggio, ma addirittura ribalta la situazione portandosi sopra di un set.
Ad un passo dalla vittoria però subisce Tsonga il ritorno del ceco, che dapprima fa suo un quarto set protrattosi sino al tie-break per poi chiudere al quinto, 6/4 3/6 4/6 7/6 6/4 il punteggio, regalando così il primo punto alla propria squadra. Sfruttando l’assenza di Thomas Berdych la Francia riesce a ristabilire subito la parita, grazie a Lucas Pouille che fa sua la sfida dei più giovani contro il classe 1993 Jiri Vesely, imponendosi in 3 set col punteggio di 7/6 6/4 7/5.
Per il doppio schiera la Repubblica Ceca un intramontabile Radek Stepanek al fianco di Lucas Rosol, ma non basta l’esperienza del trentottenne per avere la meglio su una delle coppie più vincente del circuito qual è quella formata da Nicolas Mahut e Pierre-Hugues Herbert, i quali conquistano anche la terza partita per il rotto della cuffia al quinto.

Dopo il rammarico della prima giornata torna in campo Tsonga nella domenica decisiva; stavolta non fallisce il francese che sorpassa Vesely per 4/6 7/6 6/4 7/5, regalando così la semifinale alla nazionale francese.
Anche in questo caso si è deciso di non disputarsi il quarto singolare che avrebbe visto incrociarsi le racchette di Pouille e Rosol.


GRAN BRETAGNA 3 – 2 SERBIA

Serbia ospita la Gran Bretagna, per quella che potrebbe essere l’ennesimo interessante confronto del week-end, sebbene molto impoverito dalle assenze dei rispettivi fuoriclasse Novak Djokovic ed Andy Murray.
Aprono la prima giornata Janko Tipsarevic e Kyle Edmund, con quest’ultimo che porta subito in vantaggio la Gran Bretagna passando agevolmente col punteggio di 6/3 6/4 6/0; irriconoscibile il serbo.
Vantaggio poi annullato dall’altrettanto agevole vittoria di Dusan Lajovic su James Ward.
Nessun problema per Jamie Murray e Dominic Inglot che, concedendo il secondo set al tie-break, scavalcano Filip Krajinovic e Nenad Zimonjic col punteggio di 6/1 6/7 6/3 6/4.
Arriva anche il tre ad uno per gli inglesi grazie alla vittoria di Kyle Edmund, il quale dopo Tipsarevic, batte anche Lajovic; Tipsarevic che scenderà in campo per l’ultimo singolare giocatosi due su tre in quanto disputato a punteggio ormai assegnato, conquistando un ormai inutile vittoria su Ward con il punteggio di 6/2 3/6 7/5.


USA 2 – 3 CROAZIA

Si chiude questo fine settimana di Coppa Davis con quella che, per i valori in campo, è da considerarsi sicuramente la più avvincente delle quattro grandi sfide, ovvero quella che ha contrapposto la tradizione degli Stati Uniti alla scuola croata, tra le migliori in termini di produzione di talenti in linea con le realtà dell’Est Europa.
Confronto all’insegna delle sorprese che si apre con Jack Sock che riesce ad avere la meglio su Marin Cilic, portando in vantaggio la squadra stelle e strisce.
Raddoppiano gli USA grazie alla vittoria del gigante John Isner che, in soli tre set, spazza via il talento del diciannovenne Borna Coric.
Sconfitte che sarebbero state poi vendicate dalla Croazia il giorno successivo, per mano dello stesso Cilic e di Ivan Dodig, meritevoli di aver compiuto l’impresa di battere i 16 volte campioni Slam Mike e Bob Bryan, che subiscono così la loro quinta sconfitta nella competizione con il punteggio di 6/2 2/6 6/2 6/4.

Mancata chiusura dei fratelli Bryan che costa caro agli Stati Uniti; Marin Cilic riesce infatti nella giornata di Domenica ad avere la meglio in tre set su Isner, ristabilendo così la parità tra le due compagini.
La pressione ora è tutta sul classe 1996 Borna Coric, ma soprattutto sullo sfidante Jack Sock, chiamato ad una nuova impresa, dopo quella compiuta il venerdì; oltre all'innegabile talento dimostra anche una straordinaria personalità il croato, che non si lascia sopraffare dalle emozioni e completa l'opera impartendo all'americano la sconfitta, 6/4 3/6 6/3 6/4 il punteggio, che vale la semifinale per la Croazia.

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