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Il dodicesimo giorno di vita di questo Wimbledon è il Day dedicato alle semifinali del torneo maschile. Si giocano entrambe le partite sul Centre Court.

La prima semifinale è quella tra Raonic e Federer. Per mille motivi è la partita che quest’oggi verrà seguita con più attenzione da tutti gli appassionati. È il match degli immortali, che per arrivare a sfidarsi l’uno contro l’altro nell’arena più prestigiosa di tutto il circuito, hanno dovuto salvare la pelle. Entrambi giungono a questa sfida dopo aver rimontato uno svantaggio di due set (Raonic nei quarti di finale con Goffin e Federer in semifinale con Cilic). Chi uscirà vivo da questo scontro sarà, probabilmente, scelto al posto di Leonardo Di Caprio, per il seguito del film Revenant.

Milos Raonic si è infilato dopo un tortuoso slalom, nella parte di pista apertagli dallo statunitense Sam Querrey, giustiziere di Djokovic. Tutti gli scommettitori più accaniti, dopo l’uscita dal torneo del tennista serbo, sono andati a puntare sul canadese, che, nella partita con Goffin ha sicuramente avvertito tale pressione. D’altra parte Milos, è ormai pronto per puntare alla vittoria di uno Slam e non ha mai nascosto la sua passione per Wimbledon.. avere la possibilità di trasformare il sogno in realtà è sicuramente motivo di tensione per lui. Chissà se la avvertirà contro un Roger non al top della condizione, per via dei recenti problemi alla schiena.

Lo svizzero, invece, ha fatto sognare. La vittoria in rimonta su Marin Cilic ha tenuto tutti i suoi fans incollati davanti al televisore, facendoli gioire come nelle vittorie più prestigiose. Roger è in una fase della sua carriera in cui gioca per il piacere di giocare e non necessariamente per essere il numero 1. Grazie a questo approccio riesce ad affrontare con più freschezza mentale i punti importanti e servendosi della sua esperienza è in grado di rimanere attaccato agli avversari più giovani e con più benzina di lui. Un fattore chiave della partita di oggi, sarà sicuramente la sua risposta al servizio: arma che, sfoderata da vicino e con continuità, ha consentito a Goffin di salire di due set in vantaggio contro il canadese. Un altro elemento da non trascurare è Ivan Ljubicic, attuale allenatore di Federer ed ex allenatore di Raonic, che conosce alla perfezione i punti di forza e di debolezza del suo ex pupillo.

La partita inizia. Sembra chiaro il piano di Roger, che quando è al servizio cerca di aprire gli angoli per muovere Raonic durante lo scambio. Nel quarto gioco, però, alla prima palla break concessa, commette doppio fallo e perde il servizio. Tale game gli costa il primo set, che il canadese vince in soli 34 minuti con il punteggio di 6 giochi a 3.

Il secondo parziale inizia sulla falsa riga del primo: Raonic ingiocabile nei game in cui serve. Mette tantissime prime in campo e segue la battuta con una buona presa della rete e volee sempre ben collocate, a un colpo in più (in questo senso si vede la mano di uno specialista come McEnroe). Nei game in cui serve Federer, invece, si giocano molti più punti. Roger mette in campo soltanto il 50 % di prime palle e per questo motivo si espone all’aggressività del suo avversario in risposta. Il primo ad avere un’occasione nel secondo set, però, è proprio lo svizzero, che sul punteggio di 5 – 4 si procura quattro set point. Non riesce a trasformarli ed è costretto dal canadese al tie break, che si decide sul punteggio di 3 pari con un doppio fallo di Raonic. Federer ne approfitta volando sul 7 – 3. Un set pari.

Nel terzo parziale Il canadese continua a servire come un treno e lo svizzero ad arrancare in alcuni dei suoi turni di battuta, ma ancora una volta è il primo ad avere la possibilità di spostare l’inerzia del set dalla sua parte. Nell’importantissimo settimo gioco, per la seconda volta in questo match, Raonic commette un doppio fallo pesante nel suo turno di battuta, seguito da una sequela di gratuiti che gli costano il break. Questo passaggio a vuoto al servizio gli costa il terzo set, che Roger vince per 6 giochi a 4, migliorando peraltro le sue percentuali di prime palle in campo (61 %), che fino a quel momento non l’avevano aiutato.

Nel quarto parziale, Roger è in procinto di domare Milos. Gioca meglio del suo avversario, che quando non mette in campo la prima è spesso in balia della sua risposta. Nel quinto game si procura due palle break consecutive, parenti stretti del match point. Non le trasforma, così come non trasforma quella che gli si presenta sul 4 pari. Va detto che in queste situazioni non ha quasi mai potuto scegliere come giocare ed è sempre stato vittima del servizio-dritto di Raonic. Sul 6 – 5, esita nel concludere un game in cui era in vantaggio 40 – 0, commette due doppi falli e innesca il contropiede calcistico del canadese, che gioca il miglior game di risposta della sua partita e vince il quarto set 7 – 5.

Inizia il quinto parziale. Gli scambi, che nel corso della partita si sono via via accorciati, in questo set vengono ancor meno architettati e giocati con più istinto. Sul 2 - 1, Roger arriva a giocare i vantaggi nel suo turno di battuta, nel corso dei quali finisce al tappeto, dopo una caduta. Raonic in quel game riesce a brekkarlo grazie a uno scambio ravvicinato di rara bellezza. Nei successivi giochi è straordinariamente bravo e freddo da non concedere occasioni a Roger, che forse ha accusato mentalmente le occasioni perse nel quarto set. Vince il quinto 6 – 3 e conquista la prima finale slam della sua carriera.

Al termine dell’incontro, entrano in campo Andy Murray e Thomas Berdych. Il padrone di casa è il favorito tra i due. È reduce dai 5 set con il francese Tsonga, che pur essendo un giocatore di potenza e fisico, proprio come il ceco, è riuscito a mettere in difficoltà Murray avvicinandosi alla rete. Il fatto che Berdych non prediliga questa strategia è sicuramente un vantaggio per lo scozzese.

L’inizio è tutto per Andy, che si porta subito sul 2 – 0, ma si fa subito controbrekkare da Berdych. Il gioco mono-ritmo del ceco, tuttavia, sembra non impensierire il tennis fatto di variazioni di velocità e traiettorie di Murray, che sul punteggio di 4 – 3 toglie il servizio al suo avversario e conquista il primo parziale.

Nel secondo set, il padrone di casa sale in cattedra con la risposta, il colpo che più di tutti gli consente di fare la differenza su questa superficie. Ogni volta che Berdych gioca la seconda palla viene messo sotto pressione dall’inizio dello scambio. Quando non serve la prima, vince soltanto l’11% dei punti (1 su 9). Lo scozzese conquista anche il secondo parziale con il punteggio di 6 giochi a 3, questa volta con due break.

Nel terzo parziale le cose non cambiano. Murray ottiene il break nel quarto gioco del set e vince l'incontro con un 6 - 3 periodico. Lo scozzese, peraltro, riesce nell’intento di stare in campo meno del suo avversario di domenica, che dovrà invece recuperare dai 5 set giocati con Roger.

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