Prosegue la nostra marcia di avvicinamento al primo grande torneo dell’anno dopo gli Australian Open, il torneo californiano di Indian Wells. Dopo aver provato ad illustrare come i principali tennisti si sono preparati a questo evento nel mese di febbraio, tocca oggi alle donne essere analizzate dal punto di vista della programmazione che le porta ad affrontare questo importante WTA Premier Mandatory. Quali e quanti tornei hanno giocato le prime tenniste al mondo? Su quali superfici? Che risultati hanno ottenuto?
Tutto questo sarà messo sotto la nostra lente d’ingrandimento pur sapendo che poi, anche solo a poche ore dall’inizio, tutto può succedere, può cambiare, vanificando ciò che di buono è stato fatto o a causa di ciò che di non buono era stato fatto. In linea generale il calendario femminile non si è discostato molto da quello degli uomini con tornei indoor in Europa, outdoor (alcuni su terra altri su cemento) in Sudamerica e ancora outdoor su cemento negli Emirati. Unica sostanziale differenza la collocazione della Fed Cup nel primo week end di febbraio che ha permesso alle giocatrici di avere un mese abbondante di tempo per calibrare la preparazione dal punto di vista fisico senza cambi repentini di superfici, palle, condizioni ambientali e fuso orario.
WILLIAMS SERENA: la numero 1 a mondo dopo la finale persa un po’ a sorpresa con la Kerber in quel di Melbourne non ha più partecipato a match ufficiali. Sarà quindi molto alta l’attesa per il suo match d’esordio anche per lei stessa che in questo mese si è divisa tra tennis, moda, spettacolo e volontariato. Non è un mistero che Serena, la sorella Venus e Maria Sharapova, da tempo dividono la vita sportiva con quella del “glamour” pur rimanendo sempre ai vertici. Tutto questo fa pensare circa lo stato attuale delle cose nel pianeta tennis in gonnella.
ANGELIQUE KERBER: la vincitrice del primo Slam dell’anno ha un po’ pagato dal punto di vista agonistico l’improvvisa celebrità dovuta ad una vittoria così importante. Dopo la parentesi di Fed Cup contro la Svizzera (una vittoria ed una sconfitta) sul veloce indoor di Lipsia, la tedesca si è prima allenata in Polonia e poi ha giocato solo a Doha sul cemento outdoor perdendo al primo turno con la cinese Zhang. Anche per lei quindi c’è grande attesa in attesa di capire se può stabilmente insidiarsi tra le primissime al mondo.
AGNIEWSKA RADWANSKA: Aga sta vivendo un 2016 certamente molto positivo nel quale ha raggiunto quantomeno la semifinale in ogni torneo disputato. Dopo l’eliminazione con Serena in Australia si è riposata presentandosi sul cemento di Doha in buone condizioni. Tre vittorie (tra cui la nostra Vinci) e sconfitta in semifinale con Suarez Navarro, non una sorpresa ma risultato molto netto che ha lasciato intravedere qualche crepa. Adesso si trova già ad Indian Wells dove festeggia in queste ore il suo ventisettesimo compleanno.
GARBINE MUGURUZA: La spagnola si presenta ad Indian Wells come un possibile outsider, non tanto per il ranking che anzi la proietterebbe tra le favorite ma per l’andamento non brillante degli ultimi tornei. Dopo una parentesi di Fed Cup molto positiva in Serbia (due vittorie facili sul veloce indoor), sono arrivati due tornei poco decifrabili. Eliminazione al primo turno a Dubai contro un’ostica Svitolina e quarti di finale a Doha; due vittorie facili con Babos e Hibino prima della sconfitta al terzo con la Petkovic. Da venerdì si trova in California ed ha tutto il tempo di acquisire confidenza in vista dell’esordio.
SIMONA HALEP: 2016 da dimenticare per la rumena che dopo i problemi fisici di inizio anno non si è ancora ripresa completamente. Eliminata immediatamente a Melbourne ha giocato in Fed Cup vincendo con Kvitova e perdendo con Pliskova. Poi preparazione interamente mediorientale come la maggior parte delle colleghe d’elite. Purtroppo per lei due eliminazioni al primo turno con Ivanovic e Vesnina che non lasciano trasparire nulla di buono in vista del torneo americano dove è chiamata a difendere il titolo.
CARLA SUAREZ NAVARRO: la spagnola come le colleghe precedenti si è preparata inizialmente per il match di Fed Cup con la Serbia e poi si è trasferita per l’accoppiata Dubai-Doha. Nel primo torneo eliminazione al primo turno mentre nel secondo vittoria finale: la continuità è un’altra cosa.
ROBERTA VINCI: la tennista pugliese è una delle più attive in questo febbraio 2016 con ben 4 tornei giocati: San Pietroburgo con grande vittoria finale sul veloce indoor, Dubai con eliminazione al primo turno, Doha con sconfitta nei quarti ed infine Kuala Lumpur con eliminazione molto a sorpresa al primo turno contro la Chan. Forse uno o due tornei in meno erano meglio ma ci fidiamo della valutazione del suo team.
Tra le possibili sorprese, o comunque tra le giocatrici da tener d’occhio ripercorriamo i cammini di avvicinamento di Bouchard e Azarenka: la canadese ha attuato una programmazione fatta di alternanza tra allenamento e competizione. Dopo la campagna australiana qualche settimana di training alla IMG Academy prima di Doha dove ha perso al terzo turno dalla Zheng. Successivamente altre due settimane di allenamento/riposo e partenza per il torneo di Kuala Lumpur più simile a Miami che Indian Wells per condizioni ambientali. Cammino abbastanza agevole fino alla finale persa contro la Svitolina al terzo set. La Azarenka invece aveva optato per una lunga fase di preparazione-allenamento rientrando solo a fine febbraio ad Acapulco.
Scelta condivisibile anche in funzione di superficie, clima e fuso orario. Una vittoria ed un ritiro che lasciano seri dubbi sulla sua condizione fisica (polso). Tra le italiane oltre alla già citata Vinci segnaliamo che Camila Giorgi ha disputato solo Dubai perdendo all’esordio, mentre Sara Errani ha inizialmente vinto il torneo di Dubai, poi ha perso al secondo turno sia a Doha che a Monterrey. Per entrambe c’era stata la parentesi da dimenticare in Fed Cup con la Francia. Rispetto agli uomini c’è stata molta più omologazione a livello di tornei disputati e quindi la differenza la faranno ancor di più le abilità individuali e la qualità della preparazione oltre che alla quantità e alla location. Il torneo inizia tra poche ore e solo allora potremo iniziare a tracciare un prospetto di chi ha lavorato bene e chi meno bene, di chi può aspirare al titolo di Simona Halep e chi dovrà rimboccarsi le maniche aspettando il suo momento. Non ci resta che stare comodi ad aspettare!!