Il torneo di Montecarlo ospitato nella cornice del Country Club costituisce un quadro naturale unico al mondo. Le terrazze e i campi a vista sul mare sono famosi quasi quanto la storia del tennis. Fin dal suo primo vagito, nel 1897, questo torneo è stato un evento di richiamo internazionale. Nei suoi primi anni, fino a quando la grande guerra ne oscurò lo splendore, l’albo d’oro fu firmato da campioni storici come i fratelli Doherty, Max Decugis e Anthony Wilding.
In principio si giocava su un unico campo quello dell’Hotel de Paris. A causa del grande successo il torneo subì vari spostamenti, fino a quando fu costruito il Country Club, la sede attuale. Tra le due guerre si imposero campioni leggendari come Henry Cochet, Bill Tilden e il barone tedesco Gottfried Von Cramm.
Anche il torneo femminile, iniziato a onor di cronaca nel 1901, vide brillare la stella più splendente dell'intero panorama tennistico in gonnella, quella della “Divina” Suzanne Lenglen.
Dopo la seconda guerra mondiale e fino all’edizione del 1968, vi furono incontri tra giocatori in ambito maschile che si riferivano principalmente al tennis dei dilettanti, dato che i migliori avevano virato verso il professionismo già dagli anni trenta. Un fatto che dal 1946 in avanti, e per l’appunto fino all’avvento dell’era open che per Montecarlo avvenne solo nel 1969, divenne dirompente.
Del resto, bisogna ricordare che i professionisti giocavano le loro esibizioni di rado sulla rossa terra battuta, una superficie che era quindi divenuta una sorta di culla del tennis dei dilettanti. Malgrado ciò sui campi del Principato sono passati tennisti che hanno scritto la storia del gioco. Alcuni di questi sono passati dopo il successo al professionismo, altri invece sono rimasti fedeli al dilettantismo. Tennis dilettantistico che ad onor di cronaca ha di fatto prodotto i veri autentici specialisti di questa superficie.
Nel dopoguerra e per l’esattezza dal 1946 fino al 1968, prima dell’inizio dell’era open, i campioni di maggior prestigio che hanno conquistato il titolo monegasco sono stati il ceco Jaroslav Drobny, l’australiano Frank Sedgman, l’italiano Nicola Pietrangeli, gli spagnoli Andres Gimeno e Manolo Santana. Questa fu un’epoca dove sulle tribune del Country Club erano di casa i reali di mezza Europa oltre alle stelle del cinema. Per intenderci personaggi come Brigitte Bardot e Jean-Luis Trintignant.
Con l’avvento dell’era open il tennis cambiò, ma non l’atmosfera al Country Club. Il torneo femminile terminò la sua corsa nel 1982 con la vittoria della rumena Virginia Ruzici e le attenzioni furono tutte rivolte al tennis maschile. Le prime due edizioni open furono vinte dall’olandese Tom Okker e dal croato Zeljko Franulovic che oggi riveste il ruolo di direttore del torneo.
Di seguito arrivò il momento dell’istrionico rumeno Ilie Nastase che infilò una tripletta consecutiva e del poeta del tennis: l’argentino Guillermo Vilas. Dunque venne il momento di Bjorn Borg, dominatore della terra battuta come mai nessuno prima di lui aveva fatto nella storia del tennis.
Il dopo Borg vide l’affermazione di nuovi grandi campioni, forse non quanto Bjorn, ma che tuttavia hanno lasciato un segno profondo sulla terra del Principato. Tennisti come Mats Wilander, Ivan Lendl, Sergi Bruguera, Thomas Muster, Carlos Moya, Gustavo Kuerten, Juan Carlos Ferrero.
Voltando pagina nel nuovo secolo, il tennis ha vissuto anche a Montecarlo una delle rivalità più avvincenti della sua storia, quella tra lo svizzero Roger Federer e lo spagnolo Rafael Nadal. La loro prima volta del 2005 rimane una delle partite più avvincenti mai giocate a Montecarlo; dove lo spagnolo però ha letteralmente cannibalizzato il rivale oltre al torneo, vincendolo addirittura per otto volte consecutive.
Rafael ha dunque stabilito il record della manifestazione, riuscendo in parte a oscurare il ricordo di Borg. Solo l’attuale numero uno del mondo, il serbo Novak Djokovic, è stato in grado di interrompere la serie di Nadal nella finale del 2013. Attualmente è proprio Djokovic il campione in carica che a sua volta sembra determinato, nel prossimo futuro, a mettere in ombra le gesta dell'imperatore del tennis sul rosso; si proprio lui il sopramenzionato Rafael Nadal.