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Da un analisi puntuale e creativa del regolamento nasce gran parte della strategia di gioco di un atleta o di una squadra. In tutti gli sport esistono però regole di serie A e di serie B. Nel tennis fra quelle di secondo piano c’è la regola dei 20 secondi che dovrebbero intercorrere tra la conclusione di un punto e l’inizio del successivo (25s nei tornei ATP).

Nel regolamento ITF la regola recita esattamente così:

“Between points, a maximum of twenty seconds is allowed. The maximum time starts from the moment that one point finishes until the first service is struck for the next point”.

E’ evidente che questa regola così formulata, viene rispettata da pochissimi giocatori. Pensiamo a Nadal e a tutti i suoi tic, a Djokovic e al numero di rimbalzi che fa fare alla palla prima di servire o a qualche giocatrice come la nostra Errani che una volta su due sbaglia il lancio di palla prima di servire.

Ma perché è cosi importante la regola dei 20 secondi nel tennis attuale?

La Federazione Internazionale vuole che il gioco sia il più continuo possibile e quindi cerca di limitare i tempi morti fra un punto e il successivo. Ma da un punto di vista energetico-fisiologico, cosa accade ai giocatori in quei 20 secondi di recupero? I sistemi energetici deputati a fornire l’energia necessaria per giocare a tennis sono per il 75% il sistema anaerobico alattacido e per il 25 % il sistema aerobico, punto percentuale più, punto meno. Il primo è il sistema più potente che permette azioni esplosive ma ha una capacità molto limitata e se utilizzato alla massima potenza si esaurisce in 4-7 secondi. Il secondo, che ha una capacità illimitata, è però di potenza molto inferiore e serve in primo luogo in tutte le fasi di ristoro (comprese quelle durante lo scambio quando il giocatore ha già colpito la palla e si prepara a colpirla di nuovo). Chi ha studiato i sistemi energetici avrà certamente sentito parlare di pagamento del debito di ossigeno e in particolare di una sigla T/2, il così detto T-MEZZI. Con questo termine si definisce il tempo durante il quale si ricostituiscono metà dei fosfati precedentemente utilizzati (CP–ATP); se per esempio il serbatoio del sistema anaerobico alattacido è stato utilizzato per il 60%, quindi il livello è sceso al 40%, T-MEZZI è il tempo necessario a riportarlo al 70% del valore iniziale.

Ebbene in atleti ben allenati il T-MEZZI del sistema anaerobico alattacido è pari a 23-25 secondi. Nei 23-25 secondi successivi l’atleta recupera un'altra metà dell’ ATP-CP consumato e quindi nell’esempio fatto in precedenza riporta il suo serbatoio ad un livello pari all’85% del totale e così via ogni 23-25 secondi. E’ evidente che il recupero ufficiale pari a 20 secondi è insufficiente per ricostituire la meta’ dell’energia spesa dal sistema anaerobico alattacido nello sforzo precedente, ma se invece questo tempo si dilata e si avvicina ai 25-30 secondi, l’obbiettivo è pienamente raggiunto e ampiamente superato. E’ importante comprendere che la modalità di recupero non è lineare ma iperbolica, cioè elevatissima nei primi secondi con una tendenza a diminuire con il trascorrere del tempo, quindi andare oltre il limite stabilito dal regolamento di qualche secondo è di vitale importanza ai fini del ristoro e del numero di moli di ATP nuovamente a disposizione del giocatore. E’ doveroso precisare che il sistema Anaerobico Alattacido è maggiormente stressato da quei giocatori che esprimono un gioco di grande potenza e che pochi secondi oltre la regola fanno una grande differenza in termini di efficienza disponibile. Cosa fare, come intervenire per stabilire regole uguali per tutti? Una soluzione a costo quasi zero ci sarebbe e intendo proporla. Su tutti i campi dovrebbe essere messo un cronometro con conto alla rovescia ( come avviene nel basket ) comandato dal giudice di sedia , ben visibile dai giocatori che scatta alla conclusione del punto. In questo modo oltre all’arbitro, anche gli atleti e gli spettatori avranno la possibilità di verificare il tempo di recupero tra un punto e il successivo e tutti i giocatori per non incorrere in infrazioni dovranno rivedere i loro rituali per conformarli al tempo certo disponibile. La federazione potrà decidere se mantenere i 20 secondi attuali o aumentare il tempo di recupero (io lo porterei a 30 secondi); quello che è certo è che in questo modo si stabilirà una regola chiara e uguale per tutti e soprattutto non ci saranno più grandi differenze nella continuità di gioco tra un giocatore e l’altro o tra un incontro e il successivo.

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