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Il cerchio si stringe attorno ai migliori e alle migliori tenniste in grado di portarsi a casa il primo Master 1000 stagionale. A contendersi il titolo sono rimasti in 16, 8 uomini e altrettante donne che tra martedì e mercoledì hanno vinto le rispettive battaglie sportive negli ottavi di finale.

Le prime a scendere in campo sono state le donne nella giornata californiana di martedì anticipando di un giorno le gesta maschili.

Nessun problema per la numero 1 del mondo Serena Williams che si sbarazza facilmente in due veloci set della qualificata Bondarenko.

orneo comunque positivo per l’ucraina reduce da tre vittorie consecutive al terzo set e quindi con poche energie fisiche e nervose al cospetto di sua maestà Serena. La Williams ha giocato una partita solida senza dover alzare eccessivamente il livello del proprio gioco, così come avvenuto anche nelle precedenti partite.

A lei il compito ora di spostare l’asticella più in alto già dal prossimo match nel quale incontrerà la detentrice del titolo Simona Halep. La rumena sembra essere sulla strada del ritorno ai livelli 2014-15 dopo un deludente avvio di stagione. Il ritiro della Strycova ad inizio secondo set le ha certamente agevolato il compito ma già dai primi punti era sembrata in totale controllo del gioco evidenziando la sua predisposizione a questo torneo.

Nella stessa metà di tabellone avanzano le altre due teste di serie più alte in classifica, la numero 3 Radwanska e la numero 8 Kvitova.

Due match, i loro, dall’andamento completamente diverso. La polacca ha condotto dall’inizio alla fine con estrema sicurezza senza concedere la minima chance a Jelena Jankovic. 63 63 il risultato finale per Aga che sta attraversando un 2016 di altissimo livello.

Non stupirebbe vederla come unica rivale della Williams per il trono di numero 1 al mondo. La Kvitova dal canto suo ha sudato più del previsto per avere la meglio della qualificata Nicole Gibbs. Sotto di un Set Petra è riuscita a non perdere lucidità e, spostando ancor di più il gioco sulla diagonale mancina, ha recuperato lo svantaggio mettendo fine alla corsa della ventunenne americana autrice di un torneo fantastico per lei.

Nella parte bassa del tabellone invece le migliori teste di serie hanno già abbandonato il torneo lasciando spazio a tre outsider e alla Azarenka, che sembra la più accreditata a raggiungere la finale pur partendo dalla posizione numero 13. Vika ha vinto il match più equilibrato di giornata, sulla carta, con Sam Stosur dimostrando che il problema fisico al polso accusato ad Acapulco (e che l’aveva costretta al ritiro) è stato ampiamente superato.

Nei quarti di finale se la vedrà con la slovacca Rybarikova che ha approfittato del ritiro della nostra Roberta Vinci. Un dolore al tendine d’Achille della gamba sinistra ha impedito alla tarantina di giocare al meglio delle proprie possibilità lasciando così campo aperto alla non certo irresistibile n° 97 WTA.

Nel primo Set Roberta ha provato comunque ad imbrigliare il gioco potente dell’avversaria ma troppi errori gratuiti hanno permesso alla slovacca di andare sopra di due break e chiudere 62. Il break in apertura di secondo set ha “consigliato” alla Vinci di non andare oltre e di ritirarsi dopo 45’ di gioco. Peccato.

Trovano posto nei quarti di finale anche la russa Kasatkina e la ceca Karolina Pliskova. La giovane russa si mette in mostra al grande pubblico eliminando nel match più intrigante di giornata la svizzera Bacsinszky con un netto 64 62. La sfida ha proposto due delle tenniste più giovani del circus femminile che lotteranno per prendere l’eredità delle attuali top player nei prossimi anni.

La Kasatkina è nata nel 1997 (come Zverev) e quindi ha tutto il tempo e la qualità per diventare ben presto una top 10. Ad Indian Wells il suo cammino non è certo finito qua visto che il prossimo match non è sicuramente proibitivo. Ad attenderla come detto la Pliskova che approfitta del vuoto lasciato dalla vincitrice degli AO Angelique Kerber ed elimina la britannica Konta (4-0 anche i precedenti) in tre combattuti Set 76 36 63.

Ora il via ai quarti di finale con Williams, Radwanska, Azarenka e Kasatkina che partono leggermente favorite.

In campo maschile ai nastri di partenza degli ottavi di finale si presentavano 13 delle prime 16 teste di serie ad evidenziare una certa differenza tra i top players e le seconde linee che faticano ad inserirsi nei turni che contano.

Le uniche tre teste di serie (delle prime 16) già eliminate sono Murray (2), Bautista Agut (14) e Simon (16), a parte lo scozzese non certo delle grandi sorprese. Al loro posto Feliciano Lopez (18) e gli unseeded Zverev e Delbonis.

Dei tre un occhio di riguardo per il giovane tedesco Zverev classe 1997 già conosciuto e già preannunciato da tutti come futuro campione.

In questo torneo ha confermato l’ottimo 2016 eliminando tre giocatori di livello come Dodig, Dimitrov e Simon meritandosi il centrale contro Rafa Nadal.

Nessun timore reverenziale per il giovane tedesco che ottiene il break per primo. Sul 54 Zverev va a servire per il primo Set ma un minimo di comprensibile braccino non gli permette di chiudere il parziale che arriva al tie-break. Dopo due set point ciascuno è proprio il più giovane a vincere, un po’ a sorpresa, la prima partita.

La reazione dello spagnolo è veemente, immediato break a zero e cavalcata inarrestabile di 26 punti a 9 per un 60 che lascia poco spazio all’immaginazione.

Chi si aspetta un andamento simile nel terzo set viene immediatamente smentito. Zverev torna a mettere in mostra un gioco molto esplosivo e veloce fatto di grandi accelerazioni dalla linea di fondo con entrambi i colpi a rimbalzo.

La prima palla di servizio è costantemente sopra i 200 Km/h e seppur manchi un po’ di varianti e variazioni porta a casa Zverev moltissimi punti. Nadal dal canto suo non riesce ad avere la stessa incisività alla battuta e si trova presto sotto di un break. Sul 5-3 Zverev va a servire per il match e qua, in un solo secondo, cambia tutto. 40:30 e match point: Zverev serve e con il colpo successivo chiude nell’angolo destro Nadal che non può far altro che rimandare un rovescio alto e centrale.

Il giovane tedesco legge immediatamente la situazione, mette i piedi in campo dimostrando grande abilità strategica e gioca una volee alta di dritto da posizione vantaggiosa. La traiettoria impressa alla palla è troppo verticale e la palla finisce in rete; Match point annullato e partita che gira immediatamente.

Zverev non ha la forza di reagire all’errore, si isola in uno stato di rassegnazione e concede a Nadal 4 games consecutivi ed il passaggio ai quarti di finale.

Ad attendere lo spagnolo nei quarti il giapponese Nishikori capace di un’autentica impresa sportiva: vincere due tie-break consecutivi contro John Isner che si era aggiudicato il primo parziale 61.

Il velocissimo giapponese non si è lasciato intimorire dai numerosi aces (23) dell’avversario e annullando un match point sul 5-6 porta a casa un incontro ben giocato da entrambi in funzione delle caratteristiche tecnico-fisiche di ognuno.

Isner ha ovviamente provato ad accorciare al massimo gli scambi cercando di essere aggressivo anche con la risposta mentre Kei ha cercato in tutti i modi di rispondere al servizio formidabile dell’americano. Inizialmente ha provato a rimanere molto vicino alla linea di fondo ma la palla arrivava troppo in fretta (e troppo alta sulla seconda) impedendogli di rispondere con continuità in campo.

Allora ha provato ad allontanarsi per avere più tempo ma a quel punto gli angoli trovati da Isner erano troppo aperti e il giapponese, le poche volte che rispondeva, lasciava troppo campo aperto per il colpo successivo di Isner. Inevitabili i due tie-break nei quali Isner ha commesso qualche errore di troppo specialmente con il dritto soprattutto dopo spostamenti orizzontali verso sinistra.

Sempre nella parte alta del tabellone si sfideranno nei quarti di finale Djokovic e Tsonga vincitori delle due partite più “semplici” di giornata.

Il numero 1 del mondo ha battuto facilmente Feliciano Lopez 63 63 vendicandosi dell’unica sconfitta del 2016 (seppur per ritiro) e portando a 8 le vittorie nei 9 scontri diretti.

Tsonga ha invece battuto 63 62 l’austriaco Thiem, uno dei più in forma del circuito ma autore di un brutto match. Tsonga non ha concesso nemmeno una palla break mentre Thiem ha commesso numerosi doppi falli anche in momenti cruciali del match denotando un po’ di fragilità emotiva.

Da lui ci si aspettava sicuramente di più. Il cemento e le condizioni di Miami potrebbero essere più appropriate a lui e settimana prossima è atteso ad un salto di qualità nei tornei più importanti e ricchi del circuito.

Nella parte bassa di tabellone avanzano Goffin e Cilic, entrambi in tre Set.

Il croato batte il francese Gasquet per 75 57 62 e con questo risultato può facilmente rientrare tra i top 10 ATP. Buona prestazione per Cilic che ha evidenziato però un dato preoccupante per un giocatore come lui:nella seconda parte dei tre set (dopo i primi 5 giochi) non è riuscito a mettere a segno nemmeno un Ace mentre nei giochi iniziali gli Aces sono stati 12. Un andamento al servizio su cui riflettere.

Goffin dal canto suo ha portato per le lunghe un match che sul 63 40 sembrava chiuso.Wawrinka ha saputo rimanere attaccato al match alzando il livello di gioco ma qualche errore anche clamoroso nel tiebreak finale non gli hanno permesso di completare la rimonta. Per Stan conferme dello scarso feeling con il torneo californiano.

Completano il quadro dei quarti di finale Raonic e Monfils.

Il canadese ha avuto la meglio di Berdych in un match come prevedibile basato sul servizio. Un solo break (per il canadese sul 4-4 del primo) e complessivamente solo 5 palle break concesse dai due giocatori in tutto il match.

In realtà il rapporto Aces/doppi falli è stato quasi in parità con 10 Aces ma ben 9 doppi falli a testimoniare comunque una ricerca spasmodica del punto immediatamente con questo fondamentale. Considerate le qualità in risposta dei due giocatori forse si poteva optare anche per una strategia diversa.

Monfils invece si sbarazza velocemente di Delbonis autore dell’upset più importante del torneo contro Murray. Il francese liquida l’argentino 63 64 con una prova maiuscola al servizio. A parte il break subito sul 2-1 nel secondo set, Monfils in 9 turni di battuta ha perso solo 9 punti con un incredibile 75% di punti vinti con la seconda.

Ora via al ballo finale con Djokovic, Nishikori, Cilic e Raonic ad avere un leggero vantaggio nel pronostico nei confronti dei loro avversari. Non ci resta che aspettare poche ore per vedere come andrà a finire!

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