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Il racconto di questo 2016 tennistico, prosegue con l’evento dell’anno: le Olimpiadi di Rio. La XXI edizione dei Giochi Olimpici, oltre ad essere stata la manifestazione che ha incuriosito maggiormente noi appassionati di tennis, ha rappresentato il massimo evento sportivo del globo per qualsiasi disciplina, coinvolgendo per due settimane 11000 atleti provenienti da 207 nazioni.

I tornei olimpici con la racchetta da tennis sono stati cinque: singolare maschile e femminile, doppio maschile, femminile e misto, per un totale di 15 medaglie distribuite. Nelle competizioni di singolo hanno partecipato 64 giocatori, 32 coppie nel doppio e 16 nel misto. Tutti gli incontri si sono disputati sul Green Set, presso i 16 campi dell’Olympic Tennis Centre.

Il periodo che ha preceduto il torneo olimpico è stato caratterizzato dalle incertezze riguardo alle partecipazioni dei due atleti che hanno costituito la rivalità più affascinante della storia del tennis recente: Nadal e Federer. Lo svizzero, infatti, prima dell’inizio della manifestazione ha comunicato alla stampa e a tutti i suoi tifosi, di aver terminato la sua stagione 2016. L’accumulo di guai fisici che hanno caratterizzato la sua annata tennistica, fattosi troppo consistente, ha reso necessaria una lunga pausa, che non gli ha permesso di giocare il torneo a cinque cerchi, più volte da lui indicato nelle interviste, come traguardo della sua lunga carriera.

Rafa, invece, reduce dai guai fisici al polso che lo avevano costretto al ritiro a Wimbledon e che sembravano non dargli tregua, è riuscito in extremis a rimettersi in sesto e partecipare al torneo. Proprio lo spagnolo, è stato il primo atleta in grado di vincere un oro nella nostra amata disciplina, insieme al connazionale Marc Lopez. La coppia iberica ha superato in una tiratissima finale i romeni Florin Mergea e Horia Tecau. Per il campione maiorchino, trascinatore indiscusso del duo, si è trattato della seconda medaglia olimpica dopo il successo in singolare a Pechino nel 2008.

Rafael Nadal, la cui presenza a questa olimpiade è stata in forte dubbio fino all’ultimo, è stato protagonista anche nel singolare, ma l’occasione di tornare in patria da eroe, con due medaglie al collo, è sfumata nella sfida per il terzo posto con Kei Nishikori.

Il torneo è stato vinto da Andy Murray, che dopo il trionfo a Wimbledon, ha consolidato il suo status di “giocare del momento”, imboccando con decisione, la strada che nel finale di stagione l’ha proclamato numero uno del tennis mondiale.

Il protagonista in positivo, tuttavia, è stato un altro: Juan Martin Del Potro, finalista nel singolare. L’argentino, reduce come Rafa da un problema cronico al polso che gli ha causato due anni di tormenti, ha dimostrato nel corso del torneo, che la vittoria al primo turno con Djokovic non è stata frutto di una prestazione perfetta e irripetibile, ma anzi, della classe che in tutto quel tempo non ha mai perso e che dalle Olimpiadi in poi ha consolidato. Delpo ha chiuso l’anno vincendo la Davis a Zagabria e la sua rincorsa è iniziata proprio da Rio.

Nole, eliminato come già detto al primo turno, è stato invece il protagonista in negativo, assieme alle due Williams. Il serbo e le due americane erano forse i giocatori in gara, che tenevano di più a vincere questa competizione. Il primo perché non è stato mai in grado di vincerla, le ultime perché avrebbero desiderato consolidare il loro record in doppio (3 ori nelle ultime 4 edizioni dei Giochi). Serena è stata protagonista in negativo anche nel singolare, venendo malamente sconfitta dalla Svitolina al terzo turno.

Monica Puig, invece, è la favola di questa edizione delle olimpiadi. Il suo è stato l’unico oro olimpico nella storia di PortoRico e la prima medaglia assoluta a livello femminile. Grazie al suo gioco fantasioso, fatto di dritti fulminanti e dolci smorzate, ha avuto la meglio nei confronti di giocatrici del calibro di Petra Kvitova e, in finale, persino di Angelique Kerber. La tedesca, pur sconfitta nell’incontro, ha disputato anche in questa occasione un ottimo torneo, aggiungendo un importante tassello all’operazione di ascesa al trono del tennis mondiale femminile, dopo l’egemonia di Serena Williams.

Nel doppio femminile, l’oro è stato conquistato dalla Russia con la collaudata coppia Makarova/Vesnina, già vincitrici assieme di due titoli Slam e l’argento è andato alla Svizzera con Hingis/Bacsinzky. Per Martina si è trattato della prima soddisfazione a 5 cerchi, grazie alla sua prima medaglia.

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