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Dopo aver letteralmente affondato il Roland Garros, la pioggia non smette di cadere nemmeno dal cielo di Wimbledon, condizionando notevolmente il regolare svolgimento degli incontri anche per quanto riguarda questa quinta giornata dei Championships.
Differentemente dal Philippe Chatrier tuttavia l’impianto centrale degli All England Club dispone di un tetto, che consente ai pochi fortunati in programma su detto campo di portare avanti i propri incontri senza interruzioni.


Centrale quest’oggi inaugurato da un match di secondo turno che potrebbe tranquillamente valere un quarto, se non addirittura una semifinale, qual è quello che ha visto contrapposti l’ex e l’attualetesta di serie numero 4: Juan Martin Del Potro e Stan Wawrinka.
Incontro interessante tra due giocatori che fanno della potenza la loro miglior alleata; anche se va detto che l’argentino è al rientro in questa stagione da oltre due anni di tormenti e quindi non è certamente da reputarsi al 100% della forma.

Differenza di condizione che emerge palesemente nel primo parziale, lo svizzero sembra poter fare ciò che più gli pare, disegnando perfettamente il campo e conquistando punti in successione con relativa semplicità, a fronte di un Delpo decisamente interdetto nei movimenti; un break conquistato ad inizio set è un vantaggio più che sufficiente per garantire a Wawrinka l’incasso del set.
Tutto facile per Stanimal, forse troppo; dalla seconda partita difatti si rompe qualcosa negli equilibri dell’elvetico, il quale si rende protagonista di un totale blackout, collezionando una sfilza di errori ingiustificabili, che portano l’avversario ad acquisire maggior fiducia.
Riesce a giocare i propri colpi molto più stabile ora l’argentino, sebbene il fastidio al polso non gli consenta ancora di utilizzare entrambe le lateralità con il massimo dell’efficacia, trovando accelerazioni con dritto e servizio che lasciano inerme lo svizzero.
Contro le vicissitudini ed i pronostici, lancia il cuore oltre l’ostacolo Del Potro, riuscendo incredibilmente, dopo quasi tre ore di gioco, ad estromettere il numero 5 del mondo dal torneo, con il punteggio di 3/6 6/3 7/6 6/3.

Match che preannunciava fuochi e fiamme quello che vedeva coinvolti Nick Kyrgios e la sorpresa della passata edizione dei Championships Dustin Brown, e le premesse non sono state deluse.
Il funambolismo, l’imprevedibilità e l'aggressività nel gioco del giamaicano naturalizzato tedesco hanno sorpreso inizialmente il ventunenne australiano, che si lascia sfuggire un combattuto primo parziale con il punteggio di 7/6.
Equilibrio che nel secondo lascia spazio alla potenza del cangurotto, il quale fornisce una chiara dimostrazione di tutto il suo talento imponendosi con il punteggio di 6/1.
Set spartiacque, il terzo, non si è praticamente giocato; a deciderlo una chiamata del giudice di sedia che giudica aver fatto due rimbalzi una palla colpita da Kyrgios, il quale, a seguito dell’episodio, perde la testa rendendosi protagonista di un’ennesima vergognosa scenata che gli costa l’immancabile warning ed il set.

Terminato lo show l’australiano si ricorda di essere impegnato in un match di tennis e torna a macinare gioco, approfittando di una discontinuità che da sempre ha penalizzato il tennis di Brown; riporta il punteggio in parità Kyrgios, sarà al quinto set a decidere l’incontro.
Quinto parziale che viene tuttavia interrotto e rinviato di circa un’ora causa mal tempo; ne approfitta della pausa l’australiano che, ritrovata completamente la serenità, chiude il match col punteggio di 6/7 6/1 2/6 6/4 6/4, in poco più di due ore di gioco, strappando così un biglietto per il terzo turno.

Cinque set anche per l’unico dei nostri portacolori rimasto in gara, Fabio Fognini, il quale si è visto quest’oggi chiamato alla difficile prova che risponde al nome di Feliciano Lopez.
Un giocatore atipico per essere spagnolo Lopez, a differenza di molti suoi connazionali infatti il suo gioco ben si sposa con il lawn tennis, prediligendo lui le discese a rete allo scambio da fondo, a fronte anche di un netto deficit nella lateralità destra che lo penalizza nello scambio.
Non la pioggia, non il vento, non l’avversario, salvo eccezioni il principale problema di Fognini è generalmente Fognini stesso; un giocatore capace di prestazioni opache come quelle fatte vedere nel corso dell’appena passata stagione sul rosso, così come di straordinarie vittorie tra le quali citiamo quelle ottenute in Sudamerica ai danni di Rafa Nadal e quella in Coppa Davis contro il numero 2 del mondo Andy Murray.
Quest’oggi Fabio è parso tuttavia capace di tenere a freno i bollenti spiriti, perfettamente a fuoco, concentrato e solido, riesce con continue variazioni ed improvvisi passanti a destabilizzare lo spagnolo, riuscendo sorprendentemente a passare in vantaggio di due set, rischiando non più del necessario.

Protagonista di tutta la settimana arriva puntuale la pioggia a battere anche sul campo 16, spezzando l’incantesimo dell’azzurro; Lopez, in bambola fino a pochi minuti prima, trova giovamento dall’interruzione, riuscendo ad organizzare una controffensiva che gli vale la parità.
Lotta fino all’ultimo il ligure, al quale va comunque riconosciuta l’ottima prestazione offerta in tutto il corso della partita, però purtroppo non basta; un doppio break porta l’iberico al terzo turno per la terza volta consecutiva in stagione per quel che concerne i tornei dello Slam.
3/6 6/7 6/3 6/3 6/3 il punteggio.

Con diverse ore di ritardo rispetto a quanto programmato scendono in campo anche le teste di serie nell’ora del crepuscolo.
Nessun problema per il Re Roger Federer che, dopo quello che è stato definito dallo svizzero “l’incontro più strano della mia carriera” disputatosi contro la più bella storia di quest’edizione dei Championshpis Marcus Willis, si è sbarazzato agevolmente in tre set di un altro beniamino di casa, quale Daniel Evans, in soli 89 minuti di gioco, col punteggio di 6/4 6/2 6/2, laureandosi primo ad accedere agli ottavi di finale per quel che concerne il tabellone maschile.

Meno bene, molto meno bene, il numero uno del mondo Novak Djokovic, impegnato contro il britannico Sam Querrey.
Forse infastidito dalle numerose ore di attesa e dalle continue interruzioni il serbo non è parso scendere in campo col piglio giusto; emerge svogliatezza, deconcentrazione e sufficienza nel linguaggio del corpo del campione in carica che, malgrado il punteggio equilibrato, concede incredibilmente il primo set all’avversario.
Ancor più sbalorditivo l’esito del secondo che vede Querrey prevalere addirittura 6-1 su un ancor più demotivato Novak Djokovic; atteggiamento comprensibile, ma assolutamente non scusabile da parte del numero uno del mondo, il quale tuttavia viene salvato dall’ennesima perturbazione, che fa slittare l’incontro alla giornata di domani, evitando al serbo quella che forse sarebbe potuta essere una cocente e clamorosa sconfitta.

Passiamo ora ad occuparci del tennis in gonnellina, partendo da un interessantissimo scontro generazionale che ha coinvolto la pluricampionessa Venus William ed una delle più brillanti scoperte della stagione, la diciannovenne russa Daria Kasatkina.

Non sembra inizialmente esserci confronto tra le due; l’americana è una regina su questi campi e, mettendo in gioco tutta la sua leggendaria grinta, si porta agevolmente avanti nel punteggio, concedendo poco più che una manciata di punti alla più inesperta avversaria.
Si attende solo la sentenza per la russa, ma accorre la pioggia in suo aiuto ed il match viene interrotto.
Un’interruzione che ha sicuramente smorzato il ritmo e la stabilità della Williams, che perde completamente il filo, lasciando spazio alla rimonta dell’avversaria; riesce comunque a fatica la trentaseienne ad aggiudicarsi il primo parziale, ma non riesce a contrastare l’impeto della Kasatkina nel secondo, la quale riporta quindi la partita in parità di punteggio.
Terzo set che in assoluto si dimostra essere il più equilibrato della partita, torna a spingere ed a far sentire il proprio peso la 5 volte campionessa, ma non si lascia intimorire la russa, dimostrando di avere una buona dose di personalità oltre che di talento.
E’ la Williams la prima a cedere il proprio servizio, ma è abile nel porre rimedio nel game immediatamente successivo annullando il vantaggio dell’avversaria; come noto, nel set decisivo dei tornei dello slam non vi è tie-break, si và ad oltranza.
Rimane letteralmente a bocca aperta Williams (e non solo lei) quando un’ulteriore improvvisa precipitazione, le nega la possibilità di giocare il match point sul punteggio di 7 giochi a 6 a suo favore; arriva pure la beffa oltre al danno, perché alla ripresa, dopo 1 ora e 12 minuti di stop, Kasatkina non solo salva match point, ma addirittura allunga la partita portandosi 7 pari.
Finale posticipato solo di qualche game, alla fine l’esperienza della Williams e la sua capacità di tirare fuori il meglio nei punti che contano hanno fatto la differenza; termina 7/5 4/6 10/8 per la statunitense, che accede così agli ottavi di finale, ma giù il cappello dinnanzi alla prestazione della diciannovenne, della quale in futuro si sentirà sicuramente parlare.

Incontro non in discesa nemmeno per quanto riguarda “l’altra” delle sorelle Williams, protagonista del derby americano disputatosi contro Christina McHale.
Break in apertura e svantaggio di 2 giochi a zero a sfavore della numero 1 del mondo, la quale però non ci sta e prova a risalire facendo sentire il peso dei propri colpi, sprecando tuttavia diverse possibilità di contro-break.
Arriva anche sul centrale la pioggia, ci si ferma solo il tempo necessario per la chiusura del tetto, ed arriva anche il break a favore della Williams, ma proprio sul più bello, come accaduto per la sorella, il fato si oppone a Serenona negandole il primo set: una palla chiamata out dal giudice di linea contro la McHale le avrebbe consegnato il primo set, tuttavia è il falco a dire “NO!”
McHale tiene il turno di servizio ed alla fine beffa la Williams aggiudicandosi la prima partita.

Attenti all’orso ferito” scriveva Brad Gilbert nella sua celebre opera “Winning Ugly”, e difatti arriva rabbiosa la reazione di Serena, che travolge l’avversaria nel secondo set, facendolo suo con il punteggio di 6/2.
Terzo e decisivo set durante il quale le due contendenti hanno iscenato un avvincente testa a testa, senza che nessuna delle due riuscisse a prendere un significativo vantaggio sull’altra; sono diverse le opportunità per la Mchale per tagliare la testa al toro, tuttavia nel momento decisivo il braccio trema sempre.
Non trema invece la Williams, la quale nel non game riesce finalmente a strappare il servizio all’avversaria per poi chiudere stampando un impetuoso ace all’incrocio delle righe.
Continua il predominio della numero uno del mondo nei confronti delle proprie connazionali; avanza così alla seconda settimana con il punteggio di 6/7 6/2 6/4.

Posticipati a domani tutti gli altri incontri previsti per il tardo pomeriggio; oltre al già citato match di Novak Djokovic segnaliamo, su tutti, quelli di Raonic, Zverev, Kvitova, Keys, Halep e Dimitrov.

 

Ricordiamo che, a causa dei rallentamenti dovuti alle continue precipitazioni, per la quarta volta nella storia del torneo, si giocherà anche la domenica; i biglietti sono acquistabili on-line.

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